Nata a fine settembre 2010, la cooperativa 'Le terre di Don Peppe Diana – Libera Terra', dedicata come si evince dal nome a Don Peppe che, si legge sul sito dell'associazione, “a Casal di Principe, lottando contro i camorristi, non ha mai chinato la testa fino al giorno in cui venne vigliaccamente assassinato nella sua chiesa”, sorge in provincia di Caserta, nei comuni di Castel Volturno, Pignataro Maggiore e Cancello ed Arnone, sui terreni confiscati al clan dei Casalesi.

Il grano coltivato sui dodici ettari confiscati al clan Lubrano-Nuvoletta e dati alle fiamme nella notte tra l'1 e il 2 luglio scorsi in località Cento Moggi a Pignataro Maggiore, era destinato alla produzione dei paccheri Don Peppe Diana, artigianali e biologici ma soprattutto liberi.

"Se l'anno prossimo avremo ancora in concessione i terreni - spiega ad Agronotizie il vice presidente della cooperativa Le terre di Don Peppe Diana, Teo Perone - ripartiremo con le semine". Il terreno, infatti, in attesa dell'assegnazione definitiva con bando pubblico, è stato temporaneamente affidato alla cooperativa per un anno.

 

'Avanti più determinati di prima'

L'incendio va a costituire un altro tassello di una continua aggressione ai beni confiscati, “una rappresaglia continua e reiterata” si legge in un comunicato di Libera Terra.
 “Nei giorni scorsi c'è stato il tentativo di incendio su quattro ettari di aranci a Lentini in Sicilia, cinque ettari di legumi distrutti a Isola Capo Rizzuto e ora bruciati dodici ettari di grano", commenta Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. "E' chiaro l'intento di colpire chi lavora per ristabilire legalità e realizzare un'economia giusta e sana nel nostro Paese - prosegue -. Non possiamo più pensare a coincidenze".
Dalla recente assemblea nazionale di Libera tenutasi a Senigallia, il grido del Noi è uscito forte e chiaro: andiamo avanti con più forza e determinazione, quei criminali - ha concluso - devono rendersi conto che queste terre in Calabria, in Sicilia, in Campania, nel Lazio e in Puglia sono ormai completamente libere".

 

Solidarietà...

Solodarietà alla cooperativa e a Libera dal Consorzio di Tutela Mozzarella di bufala campana Dop impegnato con l'associazione di Don Ciotti nella produzione della mozzarella di bufala della legalità e di cui il caseificio della cooperativa Le terre di Don Peppe innaugurato lo scorso 17 maggio fa parte.
E' il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, a far notare come il ricorso al dolo e al danneggiamento sia un indice del funzionamento dell'attività portata avanti dall'associazione; cosa che, ci viene evidentemente da pensare, risulta scomoda per qualcuno.  

 

... e volontariato

Visto l'avvicinarsi delle vacanze, Teo Perone coglie infine l'occasione per ricordare a quanti  volessero toccare con mano la realtà di Libera Terra, che le iscrizioni ai campi di volontariato per ragazzi che si svolgeranno dal 9 luglio al 12 agosto sono aperte e che tutte le informazioni sono disponibili sul sito di Libera Terra o alla pagina Facebook della cooperativa.