“Un massimo sforzo, congiunto, in una fase decisiva e delicata per un settore che deve continuare ad avere un futuro, e per il quale è urgente definire nuove strategie a livello nazionale e territoriale”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi rispetto alla difficile situazione in cui versa un settore che “va salvaguardato e rilanciato in chiave imprenditoriale, rafforzando l’integrazione tra produzione e trasformazione".

E per sottolineare l’importanza del settore per l’Italia e per l’Umbria, il presidente Guidi sarà presente al convegno “Tabacco e lavoro: una risorsa per il Paese” che si svolgerà venerdì 23 marzo alle ore 16.00 a Città di Castello, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Mario Catania, del presidente Commissione Agricoltura al Parlamento europeo Paolo De Castro, della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e dell’assessore all’Agricoltura Fernanda Cecchini.

“In un momento così difficile per questa coltivazione, che non ha più sostegni pubblici e che comunque necessita di forti investimenti, si rende ancora più urgente intervenire nelle sedi adeguate, per tutelare una coltivazione che sta scontando una crisi di mercato gravissima che ne minaccia non solo la prosecuzione ma anche la sopravvivenza nell’immediato. Ciò appare ancora più grave considerando che l’Umbria ha già perso 5mila ettari di coltivazione a barbabietola, che non va meglio sul fronte della produzione del pomodoro da industria, e  che il tabacco, anche alla luce degli ultimi orientamenti comunitari, rischia di essere il meno competitivo sul fronte internazionale. E’ necessaria perciò  una tempestiva inversione di rotta, sostenendo la continuità della pratica di coltivazione rispetto alla volontà di smantellamento che in regioni, come la Puglia, ha determinato gravissime conseguenze”.

Confagricoltura ricorda che il tabacco è un comparto che solo nell’indotto vale 174 milioni di euro, 210mila addetti, ed una manodopera diretta di oltre 60mila addetti. Su scala regionale, l’Umbria, con una superficie coltivata di 6.500 ettari e 450 produttori, è la seconda regione per quantità  di tabacco bright prodotto (19.000 tonnellate) pari al 43% della produzione nazionale di tale varietà. “Sono numeri che rendono la misura di un valore economico che non può non essere considerato e per il quale è necessario aprire corsie preferenziali supportate da azioni immediate da parte del Governo centrale in tema di riforma e Politica agricola comune”.