Un quarto del fatturato complessivo del segmento dell'ortofrutta italiana, 24 per cento, viene generato da imprese cooperative, per un valore che supera gli 8 miliardi di euro.

Ciò significa che circa un prodotto su quattro è stato coltivato, raccolto o trasformato da cooperative che, per gli approvvigionamenti, nel 69 per cento deicasi si avvalgono di materia prima proveniente da un ambito locale.
E' la mission cooperativa che incontra il concetto di valorizzazione del made in Italy, un binomio tanto più autentico nel campo dell'ortofrutta, dove solo lo 0,4 per cento della materia prima proviene dall'estero.

"E' espressione dello stretto rapporto che lega la cooperativa al socio conferitore e dall'altro offre solide garanzie del modello produttivo made in Italy", afferma la ricercatrice Ersilia di Tullio di Nomisma commentando i dati elaborati dall'Osservatorio della cooperazione agricola italiana, istituito presso il Mipaaf, di cui fanno parte Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Unci-Coldiretti e Unicoop.

I dati sono stati presentati al Macfrutche si è svolto a Cesena dal 5 al 7 ottobre, in occasione della tavola rotonda su 'Crisi dei mercati ortofrutticoli: quale futuro per la produzione europea'.

"L'ortoflorofrutticolo è il primo settore cooperativo per ricchezza generata e addetti coinvolti, compresi gli stagionali – continua Ersilia Di Tullio di Nomisma -. Ha dimensioni medie di impresa pari a 6,2 milioni di euro, maggiori rispetto alla media della cooperazione negli altri settori, che risulta pari a 5,9 milioni di euro".

Altro primato per le cooperative ortofrutticole italiane: sei figurano, infatti, nella Top 15 delle più grandi imprese del settore ortofrutticolo per fatturato.

"La cooperazione ha come mission la valorizzazione della produzione agricola conferita dai soci agricoltori. Questo valore viene rispettato anche grazie al requisito della prevalenza mutualistica per il quale la materia prima conferita dai soci deve essere superiore al 50 per cento degli approvvigionamenti totali (in quantità o valore) – conclude Di Tullio – . L'Osservatorio ha stimato per il settore un'incidenza dei conferimenti sugli approvvigionamenti (dai soci) pari all'86 per cento".

Questo articolo fa parte delle collezioni: