Presentati dal Cso - Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, i risultati di uno studio realizzato da Centuria RIT sull’analisi della competitività delle imprese dell’ortofrutta italiana, francese e spagnola.
L’analisi mette a confronto gli andamenti finanziari di 125 aziende cooperative e private di cui 35 operanti in Spagna e in Francia. I risultati sono stati inoltre confrontati con lo stesso studio realizzato nel 2002. Una serie di dati molto interessanti che fotografano una situazione delle imprese ortofrutticole italiane in sostanziale miglioramento Il settore ortofrutticolo continua ad avere segni positivi con un lento ma costante recupero dell’efficienza.

I dati positivi vengono confermati anche dall’analisi delle tipologie di aziende messe a confronto. Le cooperative ad esempio pur risultando meno efficienti sul piano finanziario evidenziano una maggiore strutturazione e patrimonializzazione mostrando una maggiore solidità e un minor rischio finanziario rispetto alle imprese private.
“E’ evidente - dichiara Paolo Bruni, presidente di Cso - che l’agricoltura conferma nei momenti di crisi il suo ruolo di compensazione e stabilità. Le imprese, dopo le grandi crisi della prima metà del 2000 hanno creato aggregazioni importanti e si sono strutturate per essere sempre più competitive nel mondo”.
La competitività del sistema Italia è confermata anche dai dati positivi dell’export ortofrutticolo che fino a novembre 2008, registra, secondo dati CSO, un + 13% in valore rispetto al 2007.

“Il dato di crescita in valore delle nostre esportazioni – conferma Renzo Piraccini, consigliere delegato di Csoevidenzia come l’offerta italiana negli ultimi anni si sia qualificata in termini di posizionamento di prezzo rispetto ai competitori europei. Un segnale che conferma l’importanza dell’internazionalizzazione dei mercati per le aziende italiane soprattutto verso nuovi mercati oggi non ancora presidiati, parlo per esempio della Russia con cui stiamo attivando scambi importanti".

L’Italia ha esportato fino a novembre 2008 ben 3.277.762 tonnellate di ortofrutta, pari ad un valore di 3.145.068 miliardi di euro. Solo per gli agrumi ad esempio si registra un incremento in valore dell’export 2008/2007 del + 53%.

Sul fronte dei consumi altro elemento chiave per la competitività del comparto ortofrutticolo la situazione si è stabilizzata. Dopo il calo che ha caratterizzato il periodo 2000-2005 siamo di fronte ad un recupero in particolare per clementine, meloni, albicocche, fragole e pesche e nettarine, mentre continua il trend negativo per mele e pere. Le famiglie italiane rispetto all’anno 2000 hanno ridotto gli acquisti di oltre 1,3 milioni di tonnellate corrispondenti ad una superficie coltivata ad ortofrutta pari a circa 45.000 ettari.
 
"L’incremento dei consumi - dichiara Luciano Trentini, direttore Cso - è uno degli obiettivi daperseguire con impegno nei prossimi anni sia perché come è noto, il consumo di frutta è un toccasana per la salute, sia perché ci pone al riparo dai rischi di deprezzamento del prodotto in caso di sovrapproduzione".
In conclusione l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ha evidenziato l’impegno della regione Emilia Romagna per arginare la crisi in atto attraverso una azione importante di finanziamento dell’innovazione in campo di ricerca e sperimentazione. "La buona tenuta delle nostre aziende – ha detto - conferma che la scelta a sostegno del rinnovamento in agricoltura è una scelta vincente".