Nuove regole e più burocrazia in arrivo per gli allevatori di conigli.
Lo prevede un recente decreto del ministero della Salute con il quale viene istituita anche in questo settore l'anagrafe degli animali, ma sarebbe meglio dire l'anagrafe degli allevamenti, vista l'impossibilità di censire singolarmente la presenza di capi che si fermano in azienda per il breve tempo necessario a concludere il ciclo di ingrasso.

Le finalità del provvedimento sono di buon senso, conoscere finalmente l'esatta dimensione di questo comparto, dove i numeri cambiano da un sondaggio all'altro, e consentire una reale tracciabilità, insieme a un serrato controllo sanitario.
In cambio si chiede agli allevatori un grosso impegno nella raccolta dei dati e nella loro trasmissione alla banca dati nazionale (Bdn), gestita come le altre del mondo zootecnico dall'istituto zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise.


Conigli e non solo

Ma vediamo più in dettaglio cosa dice la nuova normativa, che si occupa non solo dei lagomorfi, ovvero i conigli, ma anche di chiocciole, camelidi (ad esempio alpaca e lama) e altre specie meno diffuse.
Anzitutto i tempi di attuazione, opportunamente ampi, visto che si va da un minimo di 180 giorni ad un massimo di 32 mesi. Non c'è fretta, dunque, ma è meglio conoscere da subito cosa ci aspetta.

Nel caso degli allevamenti cunicoli il titolare dell'allevamento sarà responsabile della raccolta e della trasmissione dei dati, che avverrà esclusivamente per via telematica, compito che potrà essere delegato ad altri.
La delega può essere affidata al Servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale, ma oltre a questa, sebbene il decreto non lo citi espressamente, è probabile che ci si possa rivolgere alla nuova figura del veterinario aziendale di recente istituzione.
Sul portale www.vetinfo.sanita.it sono disponibili le informazioni per utilizzare la Bdn.
 

I dati da inserire

Il primo passo è la presentazione della domanda allo Sportello unico delle attività produttive (Suap) competente per territorio.

Le informazioni da fornire alla Bdn sono quelle necessarie a individuare l'allevamento e il suo proprietario, da completare con i dati relativi all'orientamento produttivo, distinguendo fra tipologie di sola riproduzione o a ciclo aperto oppure da ingrasso.
Altra categoria contemplata è quella mista o a ciclo chiuso con reparti di riproduzione e ingrasso.
Infine gli allevamenti di soli riproduttori. In questo caso va indicato il numero di fori si stazionamento o accrescimento.

Nei casi precedenti, ove presente l'ingrasso, occorre indicare il numero massimo di capi in accrescimento. Va poi indicata la tipologia di allevamento, distinta fra allevamenti a terra o in gabbia.
 

Le scadenze

Entro il 31 gennaio di ogni anno va inserito in Bdn il numero totale di conigli di età superiore ai trenta giorni allevati nell'anno precedente, specificando il numero di fattrici, di rimonte, di conigli all'ingrasso e il numero di animali di età superiore ai trenta giorni morti in allevamento.

Altro impegno è quello di registrare in Bdn le movimentazioni in entrata e in uscita di ciascuna partita di animali. L'obbligo della compilazione informatica (con il modello 4 del decreto ministeriale 28 giugno 2016) scatterà solo fra tre anni, dunque nell'aprile del 2021.
 

I macelli

Per gli animali avviati agli impianti di macellazione, il responsabile di quest'ultimo sarà tenuto a sua volta alla registrazione in Bdn del numero o del peso degli animali macellati, insieme all'identificativo dell'azienda di provenienza.
Evidente la necessità che ci sia corrispondenza fra i dati comunicati dagli allevamenti e quelli provenienti dai macelli.
 

I controlli

A vigilare sarà il Servizio veterinario dell'Asl alla quale sono affidate verifiche periodiche.
Numero e frequenza di questi controlli sono a discrezione delle singole autorità sanitarie, ma in ogni caso non potranno essere inferiori all'1% delle aziende presenti nel territorio.

Le aziende che non comunicassero i dati necessari saranno obbligatoriamente sottoposte a controllo anche per verificarne la reale operatività o l'eventuale cessazione.

Solo gli allevamenti a carattere familiare, con meno di 25 fattrici e senza finalità economiche, ma solo di autoconsumo, saranno esentate dagli obblighi di comunicazione in Bdn.
Semplificazioni sono poi previste per gli animali destinati a mercati, fiere ed esposizioni.


Complicato ma utile

L'impegno per allevatori e macellatori è tutt'altro che modesto e potrebbe comportare costi laddove il compito venga delegato ad altri.

Ci si può consolare pensando alle opportunità che ne possono derivare.
Finalmente si avrà un quadro chiaro e definito della produzione, dal quale trarre indicazioni sulle strategie da adottare per seguire il mercato.

Ma occorre al contempo che gli allevatori sappiano darsi un organizzazione di filiera degna di queso nome. E questo è forse il compito più arduo.