Si è svolto presso il ministero della Salute un incontro per verificare le misure adottate a tutela dei consumatori a seguito dei casi di positività alla diossina riscontrati in alcuni campioni di latte e mozzarella di bufala prelevati in alcune aree della Campania. All'incontro erano presenti i rappresentanti del ministero degli Esteri, delle Politiche Agricole e Forestali, dell'Ambiente, del Commercio Estero, della Regione Campania, dell'Iss, degli Istituti zooprofilattici di Portici e Teramo e dei Carabinieri del Nas e del Noe.
I casi di positività sono stati riscontrati nell'ambito dei programmi permanenti di monitoraggio della diossina effettuati tra il mese di ottobre e il mese di febbraio scorsi. I controlli hanno evidenziato indici di diossina moderatamente superiori al limite previsto dalle normative europee nelle mozzarelle e nel latte presso 25 caseifici sui 130 controllati. Subito dopo tali riscontri si è provveduto a rintracciare tutte le 83 aziende agricole fornitrici dei 25 caseifici. Queste aziende sono state sottoposte a sequestro cautelare per impedire qualsiasi rischio in attesa di conoscere gli esiti delle analisi che evidenzieranno la effettiva provenienza del latte risultato positivo all'esame della diossina. Grazie a questi sequestri tempestivi si è impedita la distribuzione di materie prime a rischio provvedendo altresì a tenere sotto controllo anche i caseifici coinvolti che sono tuttora sottoposti a costante vigilanza veterinaria. L'insieme delle misure adottate è finalizzata a garantire la sicurezza alimentare della produzione in corso che continua in ogni caso ad essere sottoposta a controlli ulteriori e straordinari. Per quanto riguarda l'allarme suscitato dalle notizie stampa degli ultimi giorni in alcuni Paesi esteri e dalla stessa Commissione Ue, si segnala che le autorità italiane stanno provvedendo ad informare le ambasciate dei Paesi interessati e le istituzioni europee fornendo garanzie sulla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari italiani ed in particolare della mozzarella di bufala campana che, come è noto, è un prodotto Dop (denominazione di origine protetta), che come tale deve rispondere a specifici disciplinari di produzione approvati dall'Ue. Si rileva infine che anche questo episodio dimostra l'efficacia e la qualità del sistema italiano di controllo sulla sicurezza alimentare, grazie al quale è stato possibile isolare tempestivamente gli alimenti non a norma dandone pubblica e trasparente comunicazione.