Analizzando le importazioni, si registra un calo marcato delle quantità arrivate dall'estero (-632mila tonnellate, pari al -5,8%), ma con un aumento in valore di 316,2 milioni di euro (+10,6%), complice il brusco aumento dei prezzi delle materie prime. Scendono i quantitativi in import di grano tenero (-318mila tonnellate), grano duro (-363mila tonnellate), mais (-169mila tonnellate) e altri cereali minori (-23mila tonnellate). Segnali positivi per i mangimi a base di cereali (+28%) e prodotti trasformati (+5%), oltre a semi oleosi (+180mila tonnellate), mentre risulta stabile il riso (124mila tonnellate) e in flessione le farine proteiche vegetali (-18mila tonnellate).
Per quanto riguarda l'export, il calo nelle quantità riguarda 283mila tonnellate (-11,2%) e nei valori (-124,5 milioni di euro, -5,9%). Il dato più pesante riguarda l'importante flessione dell'export di pasta (-213mila tonnellate, pari a -158 milioni di euro) e dei prodotti trasformati (-25%), oltre che del riso (-12%). In controtendenza crescono le quantità esportate di farina di grano tenero (+14.700 tonnellate, +16%), cereali in granella (+79mila tonnellate), semola di grano duro (+2%) e mangimi a base cereali (+4,9%).
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Fonte: Anacer - Associazione nazionale cerealisti
Autore: Lorenzo Pelliconi