Fare di più con meno è ormai uno slogan entrato pienamente nell'uso comune quando si parli di agricoltura. Il futuro prevede infatti una continua riduzione dei fertilizzanti e degli agrofarmaci di sintesi, al fine di sostituire i quali si stanno proponendo diverse soluzioni alternative. Fra queste spiccano i microrganismi.
Trattasi di batteri o funghi capaci di contrastare le proliferazioni dei patogeni, ma anche di migliorare l'apporto di nutrienti alla coltura, agendo talvolta in guisa di biostimolanti e di riequilibratori della biodiversità della rizosfera.
Di seguito una breve disamina di alcune di queste soluzioni.
Difesa: trattamenti al terreno
Un solo formulato commerciale è presenti su Fitogest® per i trattamenti al terreno contro i patogeni del frumento. Come agente attivo trattasi di Trichoderma harzianum Rifai T-22, biofungicida formulato come granulare e utilizzabile per la protezione preventiva delle piante contro i patogeni dell'apparato radicale.
Nel suo spettro d'azione ricadono patogeni quali Pythium, Rhizoctonia, Fusarium, Cylindrocladium, Thielaviopsis, Myrotecium e Armillaria. Di questi, alcuni attaccano anche il frumento, al quale i formulati con questo agente attivo vanno somministrati lungo il solco di semina in ragione di 10-12 chilogrammi di formulato per ettaro.
Una volta applicato, il Trichoderma inizia la propria azione competitiva nei confronti dei patogeni. Inoltre, a questa azione se ne unisce anche una di tipo più aggressivo, dal momento che questi funghi benefici rilasciano enzimi capaci di intaccare le membrane cellulari dei patogeni.
Difesa: trattamenti fogliari
Anche per i trattamenti fogliari esiste un solo formulato censito su Fitogest, il quale contiene il ceppo M1 di Pythium oligandrum. Questo micoparassita oomicete esplica una forte azione di competizione nei confronti di diversi patogeni della colture agrarie, come Botrytis, Sclerotinia, Sphaeroteca, Alternaria, Pythium, Fusarium e Septoria.
Contro questi ultimi due patogeni può essere applicato su frumento a dosi di 100-300 grammi per ettaro di formulato commerciale per un massimo di tre applicazioni. Queste possono partire dalla fase di inizio fioritura. I formulati che contengono il ceppo M1 di Pythium oligandrum non presentano intervallo di sicurezza da rispettare, né ha un limite massimo residui.
Microrganismi ad azione biostimolante da applicare al terreno
I microrganismi possono anche apportare benefici in termini di un maggiore equilibrio del terreno, agendo in alcuni casi in veste di biostimolanti. In tal senso vi sono numerosi prodotti in commercio contenenti pool microbiologici a differente grado di miscelazione di micorrize, Trichoderma spp. e batteri della rizosfera, anche azotofissatori. Questi formulati sono distribuibili prima della semina nei campi destinati a frumento al fine di avere il tempo di insediarsi e di proliferare.
Questi microrganismi possono rendere maggiormente disponibili i nutrienti presenti, soprattutto il fosforo presente in forma per lo più non accessibile per gli apparati radicali.
Batteri azotofissatori applicabili per via fogliare
Anche durante lo sviluppo vegetativo del frumento è possibili somministrare alla colture dei microrganismi benefici, come per esempio l'Azotobacter salinestris, batterio azotofissatore. Questo batterio, oltre a proliferare all'interno dei tessuti del grano favorisce anche la produzione di acido indolacetico, acido gibberellico, disattivando la ACC-deaminasi. Il tutto, generando effetti positivi sulla coltura in fase di crescita.
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Fonte: AgroNotizie®