Dopo aver svernato allo stadio di larva nel terreno, a fine maggio gli adulti di Popillia japonica hanno incominciato ad emergere da tutti quegli appezzamenti scelti la scorsa estate dalle femmine per l'ovideposizione.
Si tratta in maggioranza di prati stabili, giardini, campi da calcio, ma anche coltivazioni di mais e soia.

Come negli anni precedenti, cioè da quando nel 2014 il coleottero di origine giapponese è stato ritrovato in un'area del parco del Ticino al confine tra Lombardia e Piemonte, il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia si è attivato per monitorare le popolazioni dell'insetto e controllarne la diffusione.
Infatti, a partire da fine maggio, i tecnici di Ersaf hanno collocato nell'area focolaio le caratteristiche trappole, barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero, sia maschi che femmine.

"Quest'anno la strategia di controllo - ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi - prevede anche l'utilizzo di un nuovo tipo di trappola. Si tratta di una struttura formata da un treppiede ricoperto da una rete.
Gli insetti vengono attirati verso la trappola dall'attrattivo posizionato al centro del treppiedi e vengono intercettati dalla rete. Il contatto degli adulti di Popillia japonica con la rete consente l'assorbimento di minime quantità di insetticida di cui è intrisa. La perdita di vitalità non è immediata, ma consente all'insetto di volare e muoversi ancora per qualche minuto
".

"Per l'utilizzo di questo tipo di trappola i Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte - ha sottolineato Rolfi - hanno chiesto e ottenuto una particolare autorizzazione dai ministeri dell'ambiente, dell'agricoltura e della salute".

Entrambi i tipi di trappola sono strumenti molto efficaci, ma devono essere utilizzati esclusivamente nell'ambito di strategie territoriali. Il loro potere attrattivo è superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all'interno di un orto o di un giardino richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti.
Il Servizio fitosanitario chiede quindi la collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole non vengano spostate, sottratte o manomesse. I tecnici del servizio si occuperanno della loro manutenzione.

Come era atteso, in questi giorni si stanno registrando i primi disagi per chi ha orti e giardini nei comuni maggiormente infestati.

Consultando i siti dell'Ersaf e della Regione Lombardia è possibile leggere e scaricare le schede con le indicazioni per la difesa e rimanere informati sulle attività di monitoraggio e controllo di Popillia japonica messe in atto dal Servizio fitosanitario della Lombardia.

Anche l'ente Parco naturale lombardo della valle del Ticino, che collabora con il servizio fitosanitario fin dal primo ritrovamento di Popillia japonica, è impegnato nelle azioni di sensibilizzazione e informazione.