Le femmine sono peraltro in grado di deporre fra le 60 e le 80 uova a ciclo, quindi è facile comprendere come ogni individuo scampato ai trattamenti su prima generazione rappresenti un pericolo fra le 60 e le 80 volte maggiore quando, a fine giugno, arriverà l'attacco della seconda generazione. Per tale ragione, più sarà efficace il contenimento della prima, tanto più facile sarà il controllo della seconda.
Proprio in tal senso, ad aprire i programmi di difesa è bene che venga posizionato Coragen di FMC. Formulato come soluzione concentrata a base di rynaxypyr in ragione di 200 grammi per litro, Coragen eccelle infatti sia come ovicida, sia come larvicida, garantendo massima efficacia fin dall'apertura dei trattamenti contro il fitofago. Grazie alla sua azione ovicida la maggior parte delle larve muore infatti ancor prima della schiusa delle uova, mentre le poche sopravvissute cadono appena entrate in contatto con le superfici trattate di foglie e frutti.
Modo d'azione rivoluzionario
Rynaxypyr appartiene inoltre a una nuova famiglia chimica, ovvero le antranilammidi ed esplica la propria azione sui recettori rianodinici del calcio presenti nella muscolatura dell'insetto. Una volta esposte al prodotto, le larvette vanno subito incontro a paralisi giungendo a morte prima di danneggiare i frutti. Le dosi consigliate in campo contro carpocapsa sono di 18-20 millilitri per ettolitro, con l'avvertenza di rispettare la dose massima di 300 millilitri per ettaro, pari a soli 60 grammi di sostanza attiva.Non solo pomacee
Oltre agli usi su pomacee, Coragen è autorizzato anche contro i più significativi lepidotteri delle drupacee, della vite, degli agrumi non in produzione, del mais, nonché di castagno, noce, patata e mandorlo.© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: FMC - Cheminova Agro Italia