Per quanto riguarda in particolare il Trentino, pur in presenza di un forte inoculo, la strategia di difesa che ha corretto qualche lacuna del 2013 e le condizioni climatiche diverse hanno permesso un miglior controllo di questa patologia, che rappresenta la malattia fungina più pericolosa per il melo. Nel corso dell’incontro sono stati trattati vari temi: dalla gestione dell’inoculo dell’anno precedente alle condizioni climatiche e alle infezioni di ticchiolatura, dall’uso dei modelli previsionali e controllo dei capta spore, alle strategie proposte e i risultati ottenuti, dall’impiego di prodotti sperimentali ai dati parziali sulla resistenza.
I tecnici hanno ritenuto opportuno aumentare le sinergie fra le varie zone in riferimento alle prove sperimentali e alle attività di gestione della patologia che presenta comunque ancora alcune criticità. I rappresentanti dei vari servizi provinciali/regionali di competenza, inoltre, si attiveranno in sede di linee guida nazionali di difesa integrata per rivalutare, anche in vista di ulteriori limitazioni nell’uso delle sostanze attive per la ticchiolatura, le modalità di scelta dei prodotti fitosanitari. Questo per consentire all’agricoltore di gestire in modo ottimale la strategia di difesa dalla ticchiolatura e, più in generale, il controllo di tutte le avversità.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige