“Per il settore sementiero l’attivazione di un tavolo nazionale permanente per la condivisione di strategie di gestione delle problematiche fitosanitarie rappresenta una necessità per prevenire la creazione di barriere fitosanitarie, potenziare il commercio estero e quindi sostenere la competitività delle imprese sementiere italiane” ha puntualizzato Alberto Lipparini, sottosegretario di Assosementi.
Nel proprio intervento Lipparini ha poi aggiunto l’esigenza di un maggior coordinamento fra le singole amministrazioni regionali e l’amministrazione centrale. Quale esempio concreto di collaborazione sinergica tra pubblico e privato ha riferito di un progetto pilota che Assosementi ha sviluppato con il Servizio fitosanitario centrale, il Servizio fitosanitario dell’Emilia Romagna e l’Università di Bologna che ha permesso di rispondere in maniera snella ed efficiente alle domande fitosanitarie di alcuni Paesi esteri.
“Il nostro Paese vanta un primato in Europa nella produzione delle sementi. Un primato che occorre difendere dai rischi legati alla burocratizzazione dei processi commerciali. Le richieste di informazioni sui requisiti fitosanitari delle nostre sementi da parte dei Paesi terzi sono in costante aumento e spesso si configurano come vere e proprie barriere fitosanitarie alle nostre esportazioni. Serve un cambio di linea, serve trovare le necessarie risorse per affrontare con rapidità tali esigenze. Siamo lieti della disponibilità riscontrata nel ministero e nella Regione Emilia Romagna, il primo passo di un percorso indispensabile per incentivare le esportazioni del made in Italy” ha concluso Lipparini.
Nel 2015 sono stati emessi dal Servizio fitosanitario dell’Emilia Romagna, Regione capofila della produzione sementiera, 8.694 certificati di esportazione, di cui il 40% a favore di sementi orticole, aromatiche e foraggere.