120 mila tonnellate di grano duro alta qualità dell’Emilia Romagna per la Pasta Barilla. Questa la base dell’accordo fra la Barilla e la Regione, che compie quest’anno dieci anni e che ha permesso di rilanciare la coltivazione del grano duro in Emilia Romagna, garantendo qualità e reddito. La superficie agricola interessata è circa 20mila ettari.

Grazie a intese come questa – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Simona CaselliBarilla può contare su una filiera interamente emiliano-romagnola e su un prodotto di elevata qualità anche sotto il profilo ambientale, mentre gli imprenditori agricoli possono programmare la produzione e avere certezza di uno sblocco commerciale sottraendosi alla logica delle commodity. Siamo di fronte a un esempio virtuoso di organizzazione che permette al territorio emiliano-romagnolo di qualificarsi come polo d’eccellenza per la produzione del grano duro”.

Il grano duro dell’Emilia Romagna contribuisce alla realizzazione della nuova linea di pasta ad elevato contenuto proteico lanciata da Barilla – sottolinea Luigi Ganazzoli, responsabile acquisti della Barilla – questo accordo è in linea con la vocazione del Gruppo alla qualità, innanzitutto per i consumatori, ma anche per l’ambiente e il territorio, grazie al raccordo ferroviario realizzato al servizio del nuovo centro di stoccaggio e che, sostituendo il trasporto su gomma, permette un risparmio di 1100 tonnellate di Co2 all’anno”.

A firmare l’accordo tutti i principali attori della filiera, dal seme alla pasta: Maria Grazia De Feo, della Società Produttori Sementi di Bologna, Raimondo Ricci Bitti per OP Cereali, Alberto Stefanati per OP Grandi Colture Italiane, Matteo Negretto per OP Capa Ferrara e Ivan Cremonini di CerealCap.