Tra gli obiettivi: promuovere la produzione di sementi certificate con elevati standard qualitativi, ma anche migliorare le relazioni tra aziende produttrici e agricoltori moltiplicatori, garantendo un’equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.
L’accordo è stato firmato da Luigi Ferri per Assosementi, in rappresentanza delle aziende sementiere, e da Giovanni Laffi del Coams, per la parte agricola, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni.
“Il contratto odierno - ha sottolineato l’assessore - si inserisce nel percorso di miglioramento delle relazioni di filiera che la Regione Emilia-Romagna sta perseguendo per migliorare la programmazione e la contrattualizzazione delle produzioni, con l'obiettivo di favorire una miglior tenuta dei sistemi produttivi e una giusta remunerazione delle diverse componenti che vi partecipano”.
L’Italia, con una superficie interessata di 35 mila ettari, è tra i principali produttori mondiali di sementi foraggere, con una posizione di assoluta leadership sotto il profilo qualitativo. Un settore strategico, dunque, che sostiene la zootecnica di qualità e produzioni di eccellenza come quella del Parmigiano Reggiano, ma che alimenta anche un significativo flusso di esportazioni.
L’Emilia-Romagna, dove questa produzione è significativa, ha fatto da apripista promuovendo nel 2012 un'intesa di filiera nel settore sementiero, prima a livello regionale e successivamente estesa nella primavera 2013 a livello nazionale con la partecipazione delle organizzazioni professionali e cooperative agricole. L’accordodi ieri ne rappresenta la prima declinazione in riferimento a uno specifico comparto.
Cosa prevede il contratto quadro
Il contratto regola la moltiplicazione di tutte le sementi foraggere prodotte sul territorio nazionale nel triennio 2014-2016. A tale scopo vengono approvati specifici contratti tipo, in due versioni diverse a seconda che la ditta sementiera sottoscriva con Organizzazioni di produttori o con singole imprese agricole, a cui saranno allegati specifici disciplinari di produzione; sono definiti il rispetto di standard qualitativi quali germinabilità, impurità, umidità; garanzie sotto il profilo della sicurezza fitosanitaria; tempi e modalità di pagamento; un sistema di calcolo dei prezzi che preveda anche premi o detrazioni in relazione alla qualità del prodotto; attività di assistenza tecnica e contrattuale e l’impegno a un monitoraggio delle superfici contrattate.
Il contratto quadro prevede anche l'istituzione di un Comitato in cui saranno rappresentati sia i produttori agricoli sia le imprese sementiere, per garantire la correttezza nella determinazione del prezzo base da utilizzare nei contratti.
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Fonte: Regione Emilia-Romagna