Circa le 60 varietà che - se paragonate alle quasi 2mila presenti nel mondo - potrebbero sembrare poche. Eppure, Sud America a parte, l'italia si colloca tra i Paesi con il maggior numero di varietà di patata a disposizione.
La provincia di Bologna - dove nei giorni scorsi si è tenuta la presentazione del libro 'la patata', nuovo volume della collana 'Coltura & Cultura' ideata e realizzata da Bayer CropScience - si distingue per volumi e qualità del prodotto.
La presenza del Centro di documentazione della patata, del Consorzio delle Buone Idee e della Patata di Bologna Dop, danno un'idea dell'importanza che riveste la sua coltivazione.
In Emilia Romagna sono 3.633 gli ettari coltivati a patata, Di questi, 2.500 ricadono nella provincia di Bologna e oltre il 90% delle aziende aderisce al Disciplinare di Lotta Integrata fregiandosi del marchio QC – Qualità Controllata.
“A Bologna abbiamo la cultura della patata”, spiega Marianna Pirazzini, agrotecnico del Consorzio delle Buone Idee, proprietario del marchio Selenella.
“Un buon prodotto” prosegue Pirazzini “richiede una serie di imput quali il seme, le lavorazioni ed i trattamenti i cui costi non sono trascurabili”.
“Il germoplasma nazionale che si era diversificato nell'800” aggiunge Tommaso Maggiore, della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano “è oggi sparito in conseguenza dei virus trasmessi alle nostre patate dagli afidi”. La quasi totalità del seme impiegato sul nostro territorio viene acquistato in Olanda e Belgio, tra i principali produttori di patate da seme.
Per quanto riguarda l'annata in corso, qualche problema è imputabile alle piogge insistenti di fine febbraio primi di marzo.
“Si sono avute semine a scalare” spiega Pirazzini “e solo un 40% delle è stato fatto tra il 10 e il 13 di marzo, la restante parte dopo il 20. Ne risultano coltivazioni con piante più sviluppate e altre leggermente in ritardo. Solo l'andamento climatico delle prossime settimane potrà decretare l'insorgenza di decrementi nella produzione per ettaro. Ad oggi” spiega il tecnico “sono iniziati i turni irrigui e, a causa dei temporali delle ultime due settimane, anche i trattamenti preventivi per la peronospora”.
Problematica aggiuntiva per l'annata 2011, la decisione del ministero della Salute con Decreto del 30 novembre 2010, di sospendere cautelativamente fino al 30 settembre 2011, l’autorizzazione all’impiego di alcuni formulati contenenti glufosinate ammonio normalmente impiegati nella fase di disseccamento pre-raccolta.
Decisione dettata dalla necessità di completare l’esame della documentazione conforme all’Allegato III del DL 194/95 e che mette fuori gioco un prodotto utilizzato in tutto il resto d'Europa.