Impiegare i droni per aumentare la produttività degli oliveti senza apportare modifiche negli assetti aziendali, ma semplicemente con l'apporto controllato, al momento identificato come ideale, del miglior polline per la varietà coltivate: questo in sintesi lo scopo che si è posto il progetto del Go Olimpolli Montagnani, finanziato dal Psr della Regione Toscana.

L'olivo è una coltura mediterranea con una percentuale di allegagione dell'1-3% e spesso la produzione non è costante negli anni. Con Olimpolli Montagnani si vuole mettere a punto l'introduzione dell'impollinazione assistita impiegando i droni. Obiettivo: aumentare la produzione fino al 20-25% negli impianti già in atto, tenendo in considerazione i diversi ambienti pedoclimatici.

Sono coinvolte come partner del progetto quattro aziende olivicole toscane (azienda Montagnani di San Gimignano; azienda Santella Monte Amiata di Seggiano, Grosseto; azienda Crispino Roselle, Grosseto; azienda Bianca Mascagni, Siena) con caratteristiche diverse, aspetto quest'ultimo utile per poter valutare l'effetto sull'allegagione e la redditività per ettaro in realtà differenti. Sono in corso le prove di impollinazione assistita con droni confrontando i risultati con piante lasciate alla libera impollinazione (tesi controllo).

Nella prima azienda (azienda Montagnani), caratterizzata da aree con notevole dislivello, dopo la prima impollinazione (effettuata l'11 giugno 2019) si è evidenziata la necessità di calibrare correttamente le altezze del drone per sorvolare in maniera omogenea e corretta l'intero oliveto e ottimizzare la dispersione del polline.

Nell'azienda Santella Monte Amiata, caratterizzata da olivi secolari con sesto d'impianto 10 x 12 metri e olivi di un impianto specializzato con sesto 5 x 5 metri e con la varietà autoctona Olivastra Seggianese, una cv autosterile con problemi quindi di impollinazione, purtroppo per il 2019 il confronto tra le prove e il controllo non è stato significativo per la scarsa fioritura, mentre nel 2020 è stato registrato un aumento di circa il 20% della produzione che però dovrà essere ulteriormente verificato il prossimo anno.

Presso l'azienda Bianca Mascagni, invece, in un oliveto superintensivo con piante di cv spagnole, i dati sia del 2019 che del 2020 sono stati interessanti e seppure le piante siano ancora giovani e non in piena produzione la prova ha indotto una maggiore produttività ed è risultata utile per calibrare correttamente l'altezza di volo, la velocità del drone e la quantità di polline da utilizzare per ettaro.

Nella quarta azienda - azienda Crispino Roselle - caratterizzata da sesto d'impianto molto ampio per favorire l'arieggiamento e l'insolazione (20 ettari con 2.500 piante) e dove sono coltivate cv tradizionali toscane (Leccino, Frantoio, Moraiolo, Pendolino), l'impollinazione con il drone è andata incontro a diversi problemi tecnici. Il giorno dell'impollinazione del 2020 la giornata era particolarmente ventosa, in aggiunta sia nel 2020 che nel 2919 la produttività è stata quasi nulla su tutte le parcelle a causa della scarsa fioritura. Anche qui saranno necessarie ulteriori prove negli anni a venire per valutare l'impatto dell'impollinazione assistita.

In sintesi il progetto Olimpolli Montagnani vuole contrastare la disformità e l'alternanza di produzione causate dai diversi fattori (clima, zona, varietà, tipologia d'impianto) mediante l'impollinazione assistita, garantendo sia un incremento che una maggiore costanza di produzione per tutti gli olivicoltori.

Maggiori informazioni in questo sito.
Contatto per informazioni: go.toscana@coldiretti.it

Tabella: Olimpolli Montagnani
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