"Unacma condivide pienamente e senza riserve le sue affermazioni - scrive Catarzi - ma aggiunge che per sua diretta esperienza, la difficoltà nel praticare il percorso di adeguamento, non è da attribuire al solo aspetto economico, ma anche e primariamente alla conoscenza e competenza necessaria per applicare correttamente le norme vigenti, che non afferiscono al solo trattore, ma all’intera vasta tipologia delle macchine agricole.
Conoscenza e competenza che, tuttavia, sono rese ancora più problematiche dalle diverse valutazioni e interpretazioni della loro corretta applicazione, degli stessi organi di vigilanza".
Catarzi prosegue ricordando al ministro che Unacma ha lanciato da anni il suo 'Progetto Roc' (Rete Officine Certificate) e che questo può ora attuarsi grazie a una convenzione a titolo oneroso sottoscritta con Inail, con la partecipazione del settore Spresal delle Asl regionali, sottolineando tuttavia come il suo avvio effettivo incontri forti difficoltà. Scrive Catarzi: "Abbiamo dovuto constatare, nostro malgrado, quanto sia veritiera l’altra sua affermazione, resa sempre in audizione alla Commissione sicurezza del Senato, nella quale evidenzia la difficoltà a "fare dialogare fra loro soggetti che non hanno una filiera di governance uniforme", con la conseguenza che un progetto quale è il nostro, rispondente pienamente e coerentemente a quanto Inail e Regioni dovrebbero realizzare in base all’art. 9 comma 2 lettera c) e d) e art.11 comma 1 lettera b) e c) del decreto legislativo 81/08" debba superare ostacoli imprevisti" .
Per superare questi ostacoli imprevisti Unacma chiede al ministro di "compartecipare alla realizzazione del progetto Unacma ROC, con le modalità richieste, opportune e necessarie", facendogli acquisire di fatto un riconoscimento e conferendogli un'autorevolezza che lo ponga al di sopra delle logiche di mercato.
La lettera di Unacma prosegue con il tema dell’efficienza e dell’efficacia degli strumenti di formazione. Sul tema Unacma dichiara chiaramente di ritenere le modalità di attuazione della ’abilitazione alla guida delle macchine agricole', che dovrebbero entrare in vigore alla fine dell'anno, assolutamente inadeguate per garantire la sicurezza degli operatori.
La pubblica missiva si conclude richiedendo al ministro un incontro di approfondimento e sollecitando una normativa sulla revisione obbligatoria delle macchine agricole che sia realmente efficace e non "espressione dei "poteri forti" e pura demagogia che incrementa solo ulteriore burocrazia e oneri economici".
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Fonte: Unacma - Unione Nazionale dei Commercianti di Macchine Agricole