Nuovi interventi per contrastare la peste suina in Liguria, nuova rimodulazione dei fondi Psr inutilizzati in Emilia Romagna. Ecco tutti i dettagli delle ultime novità dal Nord Italia.
Liguria
Peste suina, approvato il piano regionale di interventi urgenti
La Giunta ligure ha approvato il Piano Regionale di Interventi Urgenti per la Gestione, il Controllo e l'Eradicazione della Peste Suina Africana nei Suini da Allevamento, finalizzato a prevenire e contenere la diffusione del virus Psa in Liguria. Il pacchetto di misure prevede l'incremento del prelievo venatorio da parte delle squadre di caccia, l'abbattimento annuale del 180% tramite la promozione della caccia di selezione del cinghiale e il contemporaneo aumento delle attività di controllo.
Saranno coinvolti anche gli enti gestori delle aree protette nazionali e regionali, oltre al blocco di tutte le azioni di foraggiamento che non siano propedeutiche alle catture, il prosieguo della collaborazione di Atc per il depopolamento, l'adozione di misure correttive e l'attivazione di ulteriori corsi di formazione e informazione.
"Il Piano stabilisce le modalità e aumenta i quantitativi dei capi da prelevare per dare risposta alle necessità del territorio - spiega il vicepresidente della Regione Liguria Alessandro Piana - per abbassare significativamente il rischio di incidenti stradali o di danni alle persone oltre che per tutelare la nostra agricoltura. Continueremo a dare priorità alle segnalazioni per pubblica incolumità e, per i danni alle colture, la precedenza alle aziende agricole e agli agriturismi. Il controllo e il monitoraggio ci consentiranno di essere aderenti ai criteri stabiliti con larga condivisione. Pur ricordando che la Psa non è trasmissibile all'uomo, è nostro dovere porre in essere tutte le misure sanitarie che contengano ulteriormente questo virus, con questo testo si accresce il livello di biosicurezza sia per gli animali in libertà sia per gli allevamenti".
Emilia Romagna
Psr 2014-2022, recuperati fondi non utilizzati per 176 milioni di euro
Grazie a una modifica del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2022, che sarà comunque operativa solo dopo l'approvazione da parte della Commissione Europea, saranno disponibili ulteriori risorse per nuovi investimenti in agricoltura per la riduzione delle emissioni di ammoniaca e per nuovi progetti di sviluppo delle imprese agricole.
Le riallocazioni finanziarie proposte sono un incremento della dotazione di 17 milioni e lo scorrimento della graduatoria dell'ultimo bando per oltre 29 milioni di euro. Si propone un potenziamento della dotazione pari a 32 milioni per investimenti in aziende agricole, che sull'ultimo bando ancora in istruttoria permetterà lo scorrimento di gran parte della graduatoria, garantendo 89 milioni di euro di contributi per investimenti.
"Se sommiamo le risorse dello scorrimento delle graduatorie ai bandi ammoniaca e alla Misura 4.1, assieme ai 58 milioni che garantiremo ai progetti su agroindustria - sottolinea l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi - significa che metteremo a disposizione delle aziende circa 176 milioni di euro, un'iniezione di risorse fondamentale per accompagnare le imprese verso il sostegno al reddito, maggiore innovazione e sostenibilità, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche per dare un supporto concreto al settore nel pieno della crisi energetica".