Via libera dalla Commissione Europea a 350 milioni di euro di aiuti di Stato italiani per lo sviluppo della logistica agricola. Il 40% va ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Si tratta di sovvenzioni dirette o prestiti a ridotto tasso di interesse, da erogare nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) entro giugno 2026, con l'obiettivo di incoraggiare le aziende agricole e le imprese di trasformazione e commercio all'utilizzo delle piattaforme logistiche, come strutture di stoccaggio e software di gestione, per migliorare i loro impianti di trasformazione e commercio, la sostenibilità dei prodotti e realizzare infrastrutture su snodi commerciali.

 

350 milioni per il settore logistico agricolo

In seguito a una valutazione positiva del Pnrr italiano, la Commissione Europea ha approvato un Piano di aiuti di Stato all'Italia del valore di 350 milioni di euro, con durata fino al 30 giugno 2026, per sostenere la diffusione di piattaforme logistiche nel settore agricolo. Questo schema, che sarà finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha l'obiettivo di incoraggiare aziende agricole e imprese di trasformazione e commercio all'utilizzo di piattaforme logistiche, come strutture di stoccaggio e software di gestione, per migliorare i loro impianti di trasformazione e commercializzazione.

 

I fondi verranno erogati sotto forma di sovvenzioni dirette o prestiti con ridotti tassi di interesse, mentre l'importo massimo dell'aiuto per un singolo progetto sarà di 12 milioni di euro.

 

Secondo la Commissione Europea, questi aiuti saranno fondamentali e incentivanti per tutti i beneficiari. Normalmente gli aiuti di Stato sono vietati dalla normativa europea affinché non venga meno la libera concorrenza all'interno del mercato unico europeo.

 

Il Piano italiano per lo Sviluppo della Logistica

Lo scorso giugno il ministro delle Politiche Agricole e Alimentari, Stefano Patuanelli, ha firmato, sempre nell'ambito del Pnrr, un Decreto Ministeriale in merito all'avvio del "Piano per lo Sviluppo della Logistica per i Settori Agroalimentare, Pesca, Acquacoltura, Silvicoltura, Floricoltura e Vivaismo", a cui sono destinati 500 milioni di euro di aiuti di Stato, sul totale degli 1,2 miliardi di euro approvati a maggio dalla Commissione Europea per il settore agricolo italiano.

 

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Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre potranno usufruire dei finanziamenti, in forma individuale o associata, le imprese, le società cooperative, i consorzi che operano nel settore agricolo e agroalimentare, le organizzazioni di produttori, le imprese commerciali, industriali e/o addette alla distribuzione, tramite le modalità di selezione che verranno indicate nei bandi nei prossimi mesi.

 

Gli obiettivi del Piano

Ridurre l'impatto ambientale, incrementare la sostenibilità dei prodotti, potenziare la capacità di esportazione delle Pmi agroalimentari italiane e ridurre lo spreco alimentare sono alcuni tra i punti chiave del Piano italiano. Saranno quindi selezionati e finanziati progetti di investimento per la realizzazione di strutture di stoccaggio, magazzinaggio e trasformazione, per la digitalizzazione dei processi di logistica e per realizzare interventi infrastrutturali su aree produttive e snodi logistici e commerciali.

 

Ad aiutare il Ministero delle Politiche Agricole nell'attuazione delle misure ci sarà Invitalia Spa, l'Agenzia Nazionale per l'Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo di Impresa che si occuperà della ricezione, valutazione e approvazione delle domande di agevolazione, la stipula del contratto di ammissione, l'erogazione, il controllo e il monitoraggio.

 

I progetti di investimento

Gli investimenti possono riguardare diversi ambiti: il suolo aziendale, nel limite del 10% dei costi totali ammissibili del progetto di investimento, nel limite del 70% le opere murarie e assimilate e in quello del 50% dei costi totali, programmi informatici, brevetti, licenze, knowhow e conoscenze tecniche non brevettate su nuove tecnologie. Altre spese ammissibili possono riguardare infrastrutture aziendali, macchinari, impianti, attrezzature, acquisto di mezzi di trasporto necessari ma anche, nella misura massima del 4% dell'investimento complessivo, spese per consulenze connesse al progetto.

 

I progetti di investimento per la logistica nella produzione agricola primaria devono ammontare almeno a 1,5 milioni di euro senza però superare i 25 milioni, mentre per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e per gli aiuti alle imprese attive in altri settori resta il massimale di 25 milioni di spesa, mentre la quota minima da spendere dovrà essere di 5 milioni di euro.