Trasformare gli scarti vegetali di produzione in opportunità: è questa la sfida raccolta dal progetto "Scartami", vincitore del premio "Danila Bragantini" promosso dall'Associazione Donne dell'Ortofrutta. Un progetto 100% "made in Sicilia" che vede come protagoniste Elisa Deluca dell'azienda San Lorenzo di Pachino, Roberta Tardera dell'Op Ioppì di Vittoria e Nuccia Alboni dell'azienda Ortonatura di Vittoria, con il sostegno scientifico della professoressa Anna Catania del Dipartimento di Architettura e Ingegneria dell'Università degli Studi di Palermo.


Al centro del progetto, l'obiettivo di rafforzare una filiera agroalimentare circolare, a partire dagli scarti vegetali delle filiere locali (pomodoro e melanzana, in particolare) dando vita a un pack sostenibile dedicato all'ortofrutta. In questo modo, il "rifiuto" può trasformarsi in opportunità di riciclo e di riutilizzo all'interno della stessa filiera: gli scarti di produzione, infatti, possono diventare un biocomposito biodegradabile e compostabile, ideale per la produzione di un pack per uso alimentare con tutte le caratteristiche necessarie (rigidità, resistenza agli urti, conservabilità del prodotto). Il materiale sviluppato per "Scartami" nasce dal riutilizzo di fusto e foglie delle piante estirpate a fine vita del pomodoro e della melanzana, che, a oggi rappresentano un costo per l'azienda per il loro smaltimento. Grazie a questo innovativo progetto, tale costo si potrà tramutare in fonte di guadagno oltre che in strumento di difesa dell'ambiente e ingranaggio fondamentale per quell'economia circolare al centro degli obiettivi Esg.


Innovazione al servizio della filiera, quindi. Come, del resto, è nel Dna delle aziende coinvolte, da sempre impegnate sul fronte della ricerca e in prima linea per un'agricoltura che guarda al futuro (anche digitale, come dimostra la scelta della Op Ioppì di utilizzare QdC® - Quaderno di Campagna® per la gestione delle aziende associate da parte dei propri tecnici. Ma anche un'innovativa scelta di branding per identificare un'agricoltura all'avanguardia: "Scartami", fin dal nome, ammicca al tema della sostenibilità ambientale suggerendo l'origine del prodotto ma, nelle intenzioni delle ideatrici del progetto, richiama al "concetto di "scarto", che allarga le sue potenzialità espressive invitando a un consumo consapevole delle risorse alimentari, sulla scia degli obiettivi Esg dell’Onu.


"Scartami - raccontano le imprenditrici - è una call to action che richiama l'attenzione sul ruolo attivo che il consumatore può e deve avere nell'utilizzo dei prodotti agroalimentari, in termini di informazione, corretto utilizzo e smaltimento. Scartami è la chiave di un dialogo che oggi diventa essenziale tra chi produce e chi consuma, per ripensare il settore agroalimentare alla luce di un nuovo patto sociale, culturale ed economico".

 

 

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