In Puglia, proprio mentre il dipartimento Agricoltura aveva avviato le ricognizioni ed i sopralluoghi per valutare i danni delle gelate dell'8 e 9 aprile scorsi, ieri, 13 aprile, sui frutteti della provincia di Bari piombano due grandinate di eccezionale gravità, che fanno aumentare i danni inferti alle coltivazioni arboree. Nel mentre, dalla Calabria, giungono notizie sugli effetti devastanti della gelata intervenuta tra il 10 e l'11 aprile, con danni che si annunciano ingenti.
 

Puglia, grandine azzera raccolti a Bari

Grandina su quanto la gelata aveva lasciato sulle chiome di ciliegi, mandorli, albicocchi e tra i filari dei vigneti, con un danno stimato fino al 70% sulle produzioni. È quanto riferisce Coldiretti Puglia verso le 15.00 di ieri, dopo la grandinata improvvisa che nella tarda mattinata ha reso alla terra i fiori sopravvissuti alla gelata di mandorli, ciliegi e viti in provincia di Bari, con epicentro tra Castellana Grotte, Turi, Putignano e Noci.

"Persi per il momento due frutti su tre in provincia di Bari con il 2021 che si sta profilando un anno da dimenticare per la frutticoltura pugliese, dove alla grave crisi di liquidità delle aziende agricole causata dall'emergenza Covid, si aggiungono i danni delle improvvise e letali ondate di maltempo che al loro passaggio restituiscono raccolti gravemente compromessi", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La produzione regionale di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, riferisce Coldiretti Puglia. Con le sue 47mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari al 39,8% del totale nazionale. La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale - aggiunge Coldiretti Puglia - vede al primo posto anche le ciliegie con una superficie di quasi 20mila ettari, di cui oltre 17mila della sola provincia di Bari, la quale copre più dell'85% della superficie investita.

È allarme anche per le mandorle pugliesi a causa della grandinata e delle gelate tardive dell'8 e 9 aprile scorsi che, secondo le ultime stime, porteranno addirittura ad un calo dell'80% della produzione. In Puglia - aggiunge Coldiretti regionale - è destinata alla coltivazione del mandorlo una superficie pari a 19.428 ettari (pari al 35,05% della superficie nazionale coltivata a mandorlo), che fornisce in media una produzione totale di 264.670 quintali di mandorle, un terzo del totale nazionale (33%).

Fin qui il primo bilancio, ma non è finita. Nel tardo pomeriggio di ieri, 13 aprile, una nuova violenta grandinata colpisce tra Putignano e Turi, imbiancando la zona causando danni agli alberi da frutto in fiore: mandorli e ciliegi. "È solo l'ultimo evento calamitoso, in ordine cronologico, tra quelli che nelle ultime ore e negli ultimi giorni hanno flagellato la regione" recita un comunicato stampa di Confagricoltura Puglia pervenuto verso le 18.00.

Secondo la stima di Confagricoltura Puglia sono andati perduti tra il 30 e il 40% di importanti produzioni regionali con picchi superiori al 90% in alcune zone del territorio pugliese. "Solo alcuni giorni fa - sottolinea il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro - avevamo appreso la buona notizia del varo delle delibere di giunta della Regione Puglia inerenti indennizzi per le calamità naturali avvenute nel 2011, nel 2013 e nel 2014. Oggi però gli agricoltori pugliesi si ritrovano a fare i conti con nuovi danni che aggravano la crisi economica causata dalla pandemia, e in alcune aree dalla xylella".

"Anche in questo caso, in attesa di una stima ufficiale
- conclude Lazzàro - chiediamo come organizzazione la massima attenzione su questi episodi che gravano sulle spalle di chi, e mi riferisco a tutti gli agricoltori pugliesi, non ha mai fatto mancare al paese il proprio impegno nell'assicurare cibi freschi e materie prime per l'alimentazione".
 

Calabria, le gelate colpiscono frutteti e vigne

Una primavera in anticipo con una fioritura precoce poi nel fine settimana scorso sono sopraggiunte le gelate che hanno colpito duramente le campagne della Calabria, dove le produzioni in molti territori sono state danneggiate, in particolare pesche e kiwi, ma anche fragole e ortaggi. È quanto emerge dal monitoraggio messo a punto ieri da Coldiretti Calabria sugli effetti dell'ondata di freddo gelido che ha devastato i raccolti in diverse aree della regione ed in particolare nei comuni interni del Fondo Valle del Crati, della piana di Rosarno - Gioia Tauro e nel lametino.

Per quanto riguarda le serre - riferisce Coldiretti - è stato aumentato il livello di riscaldamento con costi aggiuntivi per le imprese. Una situazione ancora una volta pesante per molte imprese agricole che - precisa la Coldiretti - hanno perso nell'arco di una giornata il lavoro di un intero anno. Oltre a frutta e verdura a rischio - precisa la Coldiretti - perché sensibili al gelo, ci sono anche la vite e l'ulivo.

"Occorre che la Regione Calabria - chiede Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria - attivi le procedure per la dichiarazione urgente dello stato di calamità, gli uffici della Coldiretti - aggiunge - hanno iniziato una prima raccolta di dati. Sono ancora troppo poche le superfici assicurate ed è ormai necessario - continua - che le imprese prendano atto della situazione di cambiamento e, vista anche l'esiguità degli aiuti pubblici, agiscano in anticipo assicurando le proprie produzioni".