Consorzi di bonifica, arrivano mutui per 500 milioni
Con la sospensione dei pagamenti dei tributi di bonifica prevista dal decreto legge Cura Italia e la difficoltà di riscossione del contributo dovuto dalle aziende agricole per il servizio irrigazione, i consorzi di bonifica si sono ritrovati con carenza di liquidità. È stato necessario, pertanto, intervenire con il decreto Rilancio che ha previsto la possibilità di erogare mutui per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro per lo svolgimento dei compiti istituzionali dei consorzi. Ieri, in Conferenza Stato-Regioni ha reso parere favorevole al decreto del ministero dell'Economia che, di concerto con il ministero delle Politiche agricole, ne stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle domande.Il decreto prevede che il Mipaaf provveda al rimborso delle quote interessi maturate nel limite massimo di 10 milioni di euro annui. A carico dei Consorzi resta, invece, il pagamento della quota capitale del mutuo che avrà uno spread sul tasso fisso dell'1,6% su un importo non superiore ai 20 milioni di euro. Le operazioni, massimo una per consorzio, non dovranno essere connesse al consolidamento di passività finanziarie a breve termine e non dovranno riguardare l'assunzione di personale, anche in caso di carenza di organico.
"I consorzi di bonifica svolgono un ruolo determinante per la tutela del suolo, la mitigazione ambientale e il contrasto al dissesto idrogeologico e, per questo, questo intervento a sostegno delle operazioni - dichiara il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate -. Il ministero crede fortemente negli investimenti infrastrutturali delle reti irrigue, come testimonia anche lo stanziamento nell'ultima legge di Bilancio pari a 630 milioni di euro per i prossimi sette anni. A ciò si aggiungono le risorse del Piano nazionale di rilancio e resilienza che portano a 4,38 miliardi di euro i fondi per il Piano invasi e la gestione sostenibile delle risorse idriche".
Op olivicole, c'è la deroga ai requisiti per il riconoscimento
Le richieste del comparto olivicolo nazionale sono state accolte dalla Conferenza Stato-Regioni dove, nella riunione di ieri si è raggiunta l'intesa sul decreto del ministero delle Politiche agricole sul riconoscimento e controllo delle organizzazioni dei produttori. Il provvedimento si è reso necessario per consentire, esclusivamente per il 2020, di derogare ai requisiti di riconoscimento relativi al valore minimo della produzione commercializzata e alla percentuale del volume conferito dai soci a fronte dell'emergenza sanitaria."A causa della pandemia moltissimi operatori hanno desistito dalle operazioni di raccolta per la paura del contagio o per le misure restrittive attuate per contenere la diffusione del Covid-19 - afferma il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate -. A ciò si è aggiunta la drastica riduzione degli acquisti da parte del settore Horeca con conseguente aumento delle giacenze. Con questo provvedimento, pertanto, andiamo incontro alle esigenze del settore dell'olio di oliva, augurandoci - conclude - di poter presto riprendere la pianificazione per il rilancio dell'intero comparto".