Prezzi dell'olio extravergine d'oliva alla produzione nel Mezzogiorno in chiara sofferenza, paradossalmente lì dove l'annata di scarica ha colpito più duramente, ma dove le giacenze sono più massicce, come in Puglia, dove continuano a calare da Bari al Salento, mentre resistono in Calabria e appare contrastata la Sicilia. E forse anche perché quest'anno la produzione olearia non sarà così scarsa come previsto ad ottobre.

Ieri in Borsa merci a Bari - pur a fronte di un "mercato attivo" i prezzi dell'Evo non si sono mossi mentre il biologico non è stato quotato, contrariamente alla settimana scorsa.

Sempre ieri, Ismea ha annunciato che la produzione olivicolo olearia italiana è attesa ad un calo del 30% sullo scorso anno, una previsione peggiore di quella dello scorso settembre, messa a punto sempre da Ismea insieme a Unaprol. Ma si tratta in realtà di un annuncio di annata migliore del previsto, se paragonata alla previsione di Cia e Italia Olivicola, che segnalava in ottobre un -36%. Fatto sta che in Puglia l'olio all'origine continua a perdere valore, con la sola eccezione di Foggia, che partiva però da un prezzo decisamente basso.
 

Borsa merci di Bari, prezzi fermi

Ieri, 17 novembre 2020, la Commissione olio della Borsa merci di Bari ha fissato l'olio extravergine di oliva con acidità massima dello 0,4% così detto "di nuova produzione" a 4,60 euro al chilogrammo sui minimi ed a 4,90 euro sui massimi, confermando così gli stessi valori della precedente seduta del 10 novembre. Parimenti l'olio Evo con acidità massima dello 0,8% di questa annata ha confermato 4,20 euro sui minimi e 4,50 sui massimi.

Valori fermi anche per "l'extravergine della scorsa produzione" che si attesta a 3,80 euro sui minimi e 4 euro sui massimi. Trattasi di olio Evo non altrimenti titolato quanto ad acidità massima.

La differenza di prezzo tra le quotazioni di olio Evo vecchio e olio Evo nuovo può ora essere intesa solo tra quello nuovo di minore qualità ed il vecchio generico, ed è di 40 centesimi in meno per il vecchio, sia sui minimi e che sui massimi.

Ieri la Commissione olio non ha rilevato i prezzi per l'olio extravergine biologico e per l'extravergine Dop Terra di Bari.
 

Giacenze concentrate in Puglia

Sul fronte delle variazioni delle giacenze non ci sono novità, poiché l'ultimo Frantoio Italia dell'Ispettorato centrale per la qualità e repressione frodi è sempre il n 33/2020, con dati aggiornati al 4 novembre scorso e per tanto si rimanda all'articolo dell'11 novembre scorso.

Ma è pur vero che le giacenze di olio Evo sono largamente concentrate - stando agli stock di olio presenti al 4 novembre 2020 secondo Frantoio Italia n 33/2020 - proprio lì dove oggi i prezzi alla produzione calano e l'annata di scarica è attesa dare l'esito peggiore: in Puglia.

Infatti se la regione dovesse anche subire la prevista contrazione del 43% della produzione, stando ai risultati dell'indagine Ismea Unaprol diffusa ieri, resta anche vero che in Puglia ci sono ben 55.643 tonnellate di olio Evo in giacenza, pari al 30,82% del totale delle giacenze nazionali. E forse è questo il motivo per il quale è proprio in questa regione dove si continuano a concentrare i ribassi più pesanti sul prezzo alla produzione, nonostante l'annata di scarica.
 

Prezzi all'origine, cali in Puglia e Sicilia

Ecco i prezzi medi all'origine per l'olio Evo rilevati da Ismea "franco azienda" ed Iva esclusa tra il 9 ed il 17 novembre scorsi. I cali più vistosi si concentrano in Puglia, dove Bari in perdita uguaglia il prezzo di Foggia, unica in ripresa. Stabile la Calabria, mentre in Sicilia pesano i cali di Palermo e Trapani.

In Puglia l'evoluzione dei prezzi è decisamente a macchia di leopardo: il 12 novembre a Brindisi, Lecce e Taranto il prezzo medio per l'olio Evo scende a 4,15 euro al chilogrammo, registrando una perdita del 5,7% sulla settimana precedente. Ma le perdite subite dal 29 ottobre, quando il valore medio era attestato a 4,90 euro al chilogrammo sono nell'ordine del 15,3%.

Foggia si conferma nel ruolo di solista tra le piazze di Puglia, con un acuto +21,8% su base settimanale assestato il 12 novembre con il prezzo medio dell'Evo locale che si attesta a 4,75 euro al chilogrammo, dopo aver stazionato a lungo sotto i 4 euro nelle scorse settimane: era infatti a 3,90 solo la settimana scorsa.

Prezzo in discesa invece anche a Bari, rilevato il 9 novembre, segna un calo del 3,1% portandosi a 4,75 euro al chilogrammo sempre di valore medio per l'olio extravergine di olive in campagna. Su questa piazza, che al momento è rappresentativa della provincia d'Italia con maggiori giacenze di olio, l'extravergine si era attestato solo il 26 ottobre a 5,10 euro al chilogrammo di prezzo medio e su quel valore perde quasi il 6,9%.

In Calabria - dove lo stock di evo al 4 novembre era comunque attestato a 10.937 tonnellate, poco più del 6% delle giacenze nazionali, il 12 novembre scorso le piazze di Cosenza, Catanzaro, Rossano Calabro e Lamezia Terme confermano il prezzo medio all'origine di 4,10 euro al chilogrammo della settimana precedente, arrestando così le perdite al 10,9% sui 4,60 euro al chilogrammo rilevati dall'istituto il 29 ottobre scorso. Qui l'annata di scarica è prevista tagliare la produzione del 38% sullo scorso anno.

Nella Sicilia da 12.118 tonnellate di Evo in giacenza - pari al 6,71% dello stock nazionale - e dove l'annata di scarica è attesa ridurre la produzione del 15%, le rilevazioni Ismea del 17 novembre danno in calo le piazze di Palermo (-2,9%) e Trapani (-3%), che presentano rispettivamente valori ancora comunque attestati a 4,95 euro e 4,80. Ragusa, invece, rilevata dall'Istituto il 10 novembre, conferma il prezzo medio all'origine di 5,50 euro al chilogrammo, dopo aver registrato un incremento del 10% sulla settimana precedente.

Per un raffronto più ampio con i prezzi della scorsa settimana è possibile visionare l'articolo dell'11 novembre 2020.