Dalla seduta del 5 novembre, la prima del mese, l’olio extravergine di olive pugliese di massima qualità è calato dai 4,50 euro al chilogrammo sui minimi e 4,60 euro sui massimi fino ai valori odierni, accusando un calo da ben 80 centesimi di euro sui valori massimi e 1,10 euro sui minimi.
Il prezzo medio dell’olio extravergine di oliva di questa categoria in Puglia, stando a quanto rilevato da AgroNotizie sui listini dalla Borsa merci della Camera di commercio di Bari, si è avvitato su se stesso, perdendo al 26 novembre il 41, 46% del valore sulle quotazioni di inizio d’anno. Una perdita che aveva raggiunto quasi il 35% già nella seduta del 12 novembre. Poi il 19 novembre scorso la seduta della Commissione di borsa per l'olio non aveva raggiunto il numero legale e non era stato fissato alcun nuovo prezzo.
I prezzi di inizio d’anno erano condizionati da un raccolto e una molitura italiana al minimo storico e l’8 gennaio scorso l’extravergine con lo 0,4% massimo di acidità era stato fissato in Borsa merci - alle condizioni di "franco partenza-arrivo e Iva esclusa, contrattazione tra produttore e grossista", a 6,10 euro al chilogrammo sui minimi e 6,20 euro sui massimi.
Già il 30 aprile, grazie alle importazioni compensative, e nonostante ingenti quantitativi nazionali stoccati, il prezzo era calato a 5,50 euro al chilo sui minimi e 5,70 euro sui massimi. Il 24 settembre scorso Bari registrava un 4,30-4,50 euro al chilogrammo con già sulla scia i primi annunci di un buon raccolto.
Purtroppo la discesa è continuata fino al 26 novembre scorso con prezzi attestati a 3,40-3,80. Dall’inizio dell’anno, il prezzo medio dell’olivo extravergine di prima qualità sulla piazza di Bari ha perso così il 41,46% del valore.
Per i provvedimenti da assumersi al fine di fermare la discesa dei prezzi, si attendono le novità che dovrebbero giungere il prossimo 4 dicembre dal Tavolo nazionale di filiera olivicolo olearia che si terrà al ministero delle Politiche agricole, presieduto dalla ministra Teresa Bellanova. Entro quella stessa data dovrebbero essere resi noti dall’Istituto centrale per la qualità e repressione frodi i quantitativi di olio di oliva giacenti in Italia al 30 novembre.