E' questo, in sintesi, il programma delle azioni di comunicazione per la promozione delle arance italiane sul mercato cinese che è stato confermato il 29 ottobre scorso al tavolo tecnico sull'export di agrumi verso la Cina, che si è tenuto al ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Lo rende noto Distretto agrumi Sicilia con una nota diffusa alla stampa.
All'incontro hanno partecipato, oltre al Maeci, anche il ministero per lo Sviluppo economico, il ministero per le Politiche agricole, l'Istituto per il commercio estero, l'Ambasciata d'Italia in Cina, le associazioni di categoria (Cia, Confagricoltura, Italia Ortofrutta e Coldiretti), il Distretto agrumi di Sicilia e cinque delle sette imprese siciliane accreditate all'export in Cina: Pannitteri, Op Rosaria, Oranfrizer, La Normanna, Barbera International, Paimfrut. Presente anche una delegazione di parlamentari delle competenti Commissioni di Senato e Camera e dell'Assemblea regionale Siciliana.
Il piano è stato proposto dall'Ice, quindi rielaborato in Sicilia - in un incontro al Maas di Catania, lo scorso 17 settembre - con una serie di aggiustamenti suggeriti dalle imprese, soprattutto per quanto riguarda la tempistica. "Bisogna, infatti, garantire che le arance siciliane arrivino in Cina e vengano presentate in maniera adeguata al consumatore nel loro momento migliore. Pigmentazione, giusto grado di maturazione e giusto rapporto tra acidi e zuccheri - sottolinea la nota di Distretto agrumi Sicilia - L'obiettivo è un posizionamento 'premium' delle arance siciliane per intercettare un consumatore cinese attento ed esigente, attratto dal made in Italy e con capacità di spesa adeguata.
"Alla Farnesina – afferma Federica Argentati, presidente del Distretto agrumi di Sicilia – abbiamo assistito a un ottimo lavoro da parte delle istituzioni, che hanno dimostrato capacità di fare sistema. Con l'aiuto dell'Ufficio Ice di Pechino è stata messa a punto una puntuale strategia di comunicazione con proposte precise e articolate, grazie all'importante e qualificata presenza delle imprese che hanno dato indicazioni operative fondamentali. Siamo soddisfatti anche se consapevoli che il lavoro da svolgere da ora e nei prossimi mesi sarà determinante per dare corso a quanto pianificato".
"Il Distretto agrumi di Sicilia – aggiunte la presidente Argentati - indicato insieme all'Ufficio Brand della Regione Siciliana quale coordinamento sul territorio, si impegnerà a fondo affinché quanto pianificato venga realizzato nei tempi previsti".
"L'obiettivo strategico di fondo – conclude Argentati - è riuscire a portare in Cina non solo l'arancia rossa di Sicilia, ma anche promuovere il territorio siciliano e ampliare la gamma di prodotti agrumicoli esportabili in Cina, oltre a definire un modello di export da utilizzare anche in altre filiere produttive".