Si tratta della prima tranche di finanziamenti per la ricostruzione della zona infetta provenienti dall'Fsc, mentre restano appostati altri 300 milioni di euro targati Fsc per gli anni 2020 e 2021 sulla legge 44/2029 per le emergenze in agricoltura.
Sottomisura 5.2: arrivano 29 milioni per ripiantare olivi
Le integrazioni al Piano operativo Agricoltura per i primi 30 milioni sono state disposte dal Comitato di sorveglianza dell’Fsc che ha approvato la proposta così come concordata tra il responsabile unico del Piano e la Regione Puglia, confermando lo stanziamento di 29 milioni di euro a favore della sottomisura 5.2 del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 per il "Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici".La somma rivendicata per intero dalla Puglia, come si ricorderà, era di ben 30 milioni. Di questa cifra un milione di euro sarà destinato all’attività di monitoraggio su base catastale delle aree colpite dal batterio, così da predisporre elementi informativi utili a semplificare l’iter per il finanziamento dei futuri interventi per la ricostituzione del patrimonio olivicolo danneggiato.
Tutte queste circostanze sono state annunciate ufficialmente il 5 agosto 2019 dal presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Michele Emiliano e dal direttore del Dipartimento agricoltura, Gianluca Nardone, i quali hanno reso note alcune ulteriori importanti novità inerenti le operazioni di sostituzione degli olivi colpiti da Xylella fastidiosa con piante resistenti al batterio.
Sulla base della decisione del Comitato di sorveglianza dell'Fsc, l’Autorità di gestione del Psr Puglia 2014-2020 ha disposto lo scorrimento della graduatoria in vigore della sottomisura 5.2 ammettendo ad istruttoria tutte le domande valide pervenute in risposta al primo bando.
Inoltre, in considerazione delle problematiche inerenti il reimpianto in particelle con vincoli paesaggistici e ambientali nazionali, con il medesimo provvedimento l'Autorità di gestione del Psr Puglia 2014-2020 ha deciso di ammettere a concessione del contributo condizionato tutte le istruttorie valide, comprese quelle per le quali non è ancora dimostrato l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
“Si confida, comunque, che entro breve il Governo nazionale possa trovare una soluzione al blocco dei reimpianti in zone a vincolo nazionale" è scritto in una nota di Regione Puglia.
Per velocizzare i tempi di finanziamento delle istanze pervenute, l’amministrazione regionale pugliese rende noto che l’Agenzia regionale per l'irrigazione e le foreste, in ossequio ai nuovi compiti ad essa affidati dalla legge regionale 19/2019, sta procedendo a dotarsi delle risorse tecniche ed umane necessarie per affiancare gli uffici territoriali competenti nelle complesse istruttorie. In tal modo tutti gli aventi diritto saranno celermente messi nelle condizioni di ripristinare gli oliveti danneggiati da Xylella fastidiosa.
Infine, avrà sede a Lecce la task force che istruirà le domande di reimpianti con la collaborazione di personale Arif e del sub commissario Francesco Ferraro, ex sindaco di Acquarica del Capo, cui sarà conferita apposita delega.
Sottomisura 5.2A: 2 milioni per difendere i vivai
È inoltre stato pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale il provvedimento dirigenziale n. 266 del 20 agosto 2019 con il quale l'Autorità di gestione del Psr Puglia ha adottato l'avviso pubblico per l'attuazione della sottomisura 5.1A dedicato agli "Investimenti finalizzati alla prevenzione della diffusione di Xylella fastidiosa su olivo". In particolare il bando permette la presentazione delle domande di sostegno per interventi di protezione della produzione vivaistica nelle aree delimitate per la Xylella fastidiosa. Il periodo per presentare le istanze parte dal 18 settembre e termina il 18 ottobre 2019."Si tratta di un'ulteriore importante azione a sostegno del comparto vivaistico pugliese ricadente nella zona colpita dalla Xylella – fanno sapere l’Adg Puglia, Luca Limongelli, e il direttore regionale del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone –. Con una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni e duecento mila euro, le imprese vivaistiche, in forma singola o associata, potranno beneficiare di sostegni per l’adeguamento delle strutture per la produzione secondo gli specifici criteri di certificazione stabiliti in serre a prova di insetto utili al contrasto della diffusione della malattia".
Gli investimenti materiali sostenuti al 100% dal bando consentono ai vivai di adeguare strutture già esistenti (ovvero le serre) di protezioni fisiche per il riconoscimento del sito indenne utile a garantire l’attività vivaistica nelle zone delimitate, all'interno delle quali poter produrre e commercializzare piante specificate, come previsto dal secondo comma dell'articolo 9 della Decisione di esecuzione della Commissione Ue 789/2015.
L’obiettivo prioritario è quello di affrontare in maniera efficace la diffusione del patogeno intervenendo proprio sul vettore e garantendo agli agricoltori risorse e strumenti finalizzati alla prevenzione e isolamento delle fonti di inoculo.