L’emergenza Xylella fastidiosa in Puglia si complica e torna ad essere un potenziale caso politico e istituzionale: con il Senato della Repubblica contrapposto alle recenti scelte del Governo, che in sede di Comitato interministeriale per la programmazione economica il 28 novembre 2018 aveva varato i primi 15 milioni di euro per reimpianti e ristrutturazioni delle aziende olivicole del Salento appostando la voce di spesa sul Fondo sviluppo e coesione.
Proprio mentre si tenta di fare chiarezza per capire dove e come possono essere utilizzati i soldi che occorrono per rigenerare l’agricoltura dell'area infetta e contenere contestualmente l’avanzata dell’infezione – secondo Italia Olivicola ed Agrinsieme serve un piano da non meno di 500 milioni di euro - mentre sul piatto attualmente vi sono non più di 63 milioni per la rigenerazione dell’agricoltura in zona infetta e altri 15 milioni per rinforzare il servizio fitosanitario ed in monitoraggi in tutta Italia, emerge un elemento che potrebbe frenare l’azione dello stesso Governo nel finanziare la rigenerazione dell’agricoltura e dell’olivicoltura nel Salento, ormai devastato dalla batteriosi.

E’ imminente il varo di una commissione d’inchiesta sulla Xyella al Senato, che dovrebbe sviluppare una nuova indagine, ulteriore a quella già svolta dalla commissione agricoltura della Camera dei Deputati. Con il dichiarato tentativo da parte del suo promotore – il senatore Saverio De Bonis - di sbarrare il passo agli interventi finanziari di rigenerazione dell’agricoltura nel Salento almeno fino a conclusione delle indagini.  Questo perché si rimette in discussione l'esistenza stessa del nesso di causalità tra batterio e disseccamento e la consistenza stessa dell'infezione in Salento. Un proposito - quello di ridiscutere tutto dall'inizio - contro il quale ieri sera si è registrata la durissima presa di posizione di Confagricoltura Puglia.

Intanto, dopo le manifestazioni di questi giorni, un'altra di Coldiretti è in corso in queste ore a Lecce: le organizzazioni agricole tutte chiedono interventi urgenti per il Salento.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha risposto alla richiesta di incontro partita dai sindaci del Salento per discutere della questione Xylella. E ha convocato il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, e i sindaci lunedì 18 marzo, alle ore 15,30 presso la Presidenza della Regione Puglia a Bari, per la riunione del tavolo tecnico sulla Xylella insieme all'assessore all'Agricoltura, Leonardo di Gioia.
 

L'iter per l'istituzione della commissione d'inchiesta

Il Senato si appresa a varare una commissione parlamentare d’Inchiesta “Sull’emersione e gestione dell’emergenza Xylella fastidiosa nei territori della Puglia” si legge nei resoconti sommari della 9° commissione permanente Agricoltura. Proprio in Comagri Senato, il 13 marzo scorso il progetto per l’istituzione della commissione d’inchiesta, primo firmatario il senatore e imprenditore agricolo lucano Saverio De Bonis, ex Movimento 5 stelle ed in forza al Gruppo misto, è approdato in sede referente, dove è stato recepito il lavoro già fatto in funzione redigente. Questo significa che molto presto la proposta di istituire questa commissione d’inchiesta finirà all’attenzione dell’aula del Senato. E ci sono buone probabilità che venga votata e realmente costituita, atteso che a firmarla è una nutrita pattuglia di senatori, ben 46, tutti o quasi aderenti al M5s.
 

Il confronto tra Confagricoltura Puglia e senatore De Bonis

Ad opporsi a quella che stima come una sicura perdita di tempo da sottrarre ai provvedimenti urgenti per l’agricoltura del Salento era stata Confagricoltura Puglia, che già la sera dell’11 marzo, per bocca del presidente regionale Luca Lazzàro, aveva ammonito sull’inutilità della costituzione della commissione d'indagine. Anche perché, a ben leggere la proposta di inchiesta parlamentare, questa addirittura punterebbe a “chiarire la sintomatologia del disseccamento degli alberi di ulivo, il nesso di patogenicità, le cause e le concause legate alla diffusione del fenomeno”. Non solo: il documento prodotto per giustificare la necessità dell’inchiesta sembra partire da una tesi: che non sia affatto necessario nella zona infetta sradicare le piante infette e procedere ai reimpianti con cultivar resistenti per rilanciare l’olivicoltura salentina. E che anzi i reimpianti con Leccino e Favolosa sarebbero un danno all'agricoltura del Salento.

Ieri, il senatore De Bonis ha replicato duramente al presidente di Confagricoltura Puglia: "A quanto pare la ricerca di fare chiarezza fa paura a molti. Non ultimo Confagricoltura Puglia, che proprio oggi ha implorato noi senatori di affossare la commissione d'inchiesta adducendo come motivazione che l'unica soluzione è l'eradicazione di milioni di ulivi autoctoni e secolari, magari al fine di riconvertire l'intero comparto in colture intensive e super intensive. Un progetto, tanto fallimentare quanto antieconomico, al quale Confagricoltura aspira da tempo e che solo grazie alla Xylella si potrebbe concretizzare, per la gioia di alcune associazioni di categoria, ma a discapito di tantissimi agricoltori della nostra terra e dei cittadini pugliesi tutti".

Per De Bonis inoltre la commissione d’inchiesta è tanto più necessaria perché “attorno a questa questione si sta ridisegnando il futuro agricolo, economico, sanitario e ambientale di un'intera regione e si stanno riversando montagne di soldi pubblici, che meriterebbero quantomeno una gestione oculata e trasparente". Un segnale chiaro: fintanto che la commissione d’inchiesta lavora, tempo per la conclusione dell’indagine la fine della legislatura, il Parlamento non dia soldi per espianti e i nuovi oliveti in zona infetta.
 

La controreplica di Confagricoltura Puglia

In serata di ieri controreplica del presidente di Confagricoltura Puglia che l’11 marzo aveva chiesto di evitare l'istituzione al Senato di un'ulteriore commissione d'inchiesta sul contagio da Xylella, dopo l’indagine già espletata alla commissione Agricoltura alla Camera: "Siamo al ridicolo. Qui si vuole doppiare un intervento già espletato, ammettendo di fatto l'inefficacia della prima azione di controllo. Noi chiediamo, anzi pretendiamo che le istituzioni, a tutti i livelli facciano la loro parte e si assumano le proprie responsabilità in questa vicenda, ma non a costo di rallentare le necessarie azioni di intervento per frenare il contagio e rilanciare il territorio pugliese. Abbiamo detto chiaramente che vogliamo una legge speciale per il Salento. Chiediamo chiarezza sui fondi a disposizione. Pretendiamo certezze, non i soliti giochi allo scarica-barile. Se qualcuno ha da pareggiare i propri conti, lo faccia in casa sua, non sulla pelle dei pugliesi".
 

Gli scenari possibili

A questo punto lo scenario che si prospetta, sempre che non intervenga un auspicabile chiarimento in seno al Governo e alla sua stessa maggioranza parlamentare al Senato, è quello di un esecutivo ostaggio di Palazzo Madama per le decisioni di carattere finanziario sulla Xylella, e che per evitare turbolenze potrebbe rinviare ogni stanziamento per il Salento.