Sono ingentissimi i danni causati dal maltempo all'economia agricola di vaste aree delle province di Siracusa, Catania e Ragusa colpite, nelle prime ore del 19 ottobre 2018, da un violento nubifragio.
Vasti allagamenti nelle campagne e straripamenti di fiumi e torrenti hanno compromesso seriamente la viabilità ordinaria e rurale.

La situazione si è nuovamente aggravata con la successiva bomba d'acqua che ha colpito il territorio compreso tra Catania e Palagonia appena ieri.
 

Il comunicato dell'assessore Bandiera

"L'assessorato all'Agricoltura della Regione Siciliana si è celermente attivato presso gli ispettorati dell'agricoltura competenti per territorio al fine di predisporre tutte le attività  relative alla valutazione e delimitazione delle aree colpite. Il personale è già sul luogo per fare un primo monitoraggio ed una stima dei danni".
Queste le parole dell'assessore per l'Agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, a seguito del violento nubifragio che ha flagellato le province.

"Siamo a stretto contatto con i responsabili del Genio civile, anche in  relazione all'avvenuto straripamento di fiumi, che hanno altresì arrecato grave nocumento alla viabilità rurale e alle aziende agricole. Continuiamo a vigilare affinché si possano contenere i danni e dare il pronto e doveroso supporto e sostegno alla popolazione coinvolta -  ha aggiunto Bandiera, che ha sottolineato - ho già dato mandato agli Uffici per predisporre gli atti finalizzati al riconoscimento dello stato di calamità".


Nel siracusano e nel catanese i danni maggiori

Secondo Coldiretti Sicilia nel territorio provinciale di Catania, tra i comuni di Palagonia, Scordia e Ramacca i danni pervengono fino al 100% del raccolto e piantagioni completamente allagate sono visibili nel territorio provinciale di Siracusa, tra Lentini e Carlentini.

Agrumi e ortaggi sommersi dall'acqua, muri di contenimento ceduti, torrenti straripati così come il fiume San Leonardo che ha devastato le colture del territorio nella provincia di Siracusa, soprattutto in alcune contrade.
E' il quadro della situazione di Coldiretti Sicilia che sta monitorando il territorio in cui i danni crescono di ora in ora. In alcune aziende è andato perduto il 100 per cento di agrumi, così come gli ortaggi.

"Il danno - sottolinea Alfio Di Giorgio, presidente della sezione Coldiretti di Carlentini (Siracusa), nonché proprietario di agrumeti e di un agriturismo minacciato dall'acqua - è totale. Tutti gli alberi sono sommersi, così come le strutture e gli impianti. Il problema è causato sì dalla pioggia, ma soprattutto dalla mancata manutenzione degli argini. In 50 anni nessuno ha provveduto".
Tra le province di Catania e Siracusa è straripato il fiume Simeto.


Le operazioni di salvataggio del 19 ottobre

Lo scenario che si è prospettato ai primi soccorritori è stato desolante. In alcune aziende agricole e in case di campagna molte persone si sono salvate arrampicandosi sui tetti. Alcune sono state immediatamente soccorse da due elicotteri dei Vigili del fuoco e da uno della Marina militare nella mattinata del 19 ottobre.
Un quarto velivolo dei pompieri è giunto dalla Campania.

Il violento nubifragio ha creato gravi allagamenti nel siracusano, ai confini con la provincia di Catania. I territori maggiormente colpiti, secondo le prime testimonianze di quelle ore, erano quelli di Francofonte, e Lentini, in quest'ultimo comune ingenti i danni nella contrada di Sigonella.

E sempre a Lentini, in contrada Trigona una persona è stata soccorsa e salvata dall'equipaggio dei Vigili del fuoco che l'ha imbragata e sollevata col verricello.
In contrada Cuccumella un'azienda agricola ha chiesto soccorso per il personale e il bestiame per l'acqua alta. Ci sono state persone che, sebbene sui tetti di case di campagna, hanno invece rifiutato il salvataggio aereo, preferendo attendere il soccorso da terra.
Al momento non si segnalano feriti o dispersi.