E’ stata pubblicata il 29 giugno 2018 sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea la nuova demarcazione dell'area infetta da Xylella fastidiosa, che vede l'estensione della fascia di contenimento fino al Sud Barese, rientrando anche nel comune di Locorotondo. La modifica alla Decisione 789 del 2015, aveva ricevuto il parere positivo del Comitato fitosanitario di Bruxelles, che aveva analizzato il testo della Commissione, ed è stata tradotta nella Decisione 927/2018 della Commissione del 27 giugno scorso. E Copagri Puglia lancia un appello al governo per un impegno straordinario, volto al riconoscimento dei danni provocati agli agricoltori dall’espandersi dell’infezione, dovuta anche al crollo dei valori fondiari.

Con la modifica ora in vigore, l’intera area demarcata contiene i territori delle province di Lecce e Brindisi e quelli del comune di Locorotondo (Bari) e di 22 comuni in provincia di Taranto: Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Taranto e Torricella.

"L'estensione di altri 20 km verso il Nord della Puglia dell'area di quarantena per la Xylella, decisa dal comitato fitosanitario permanente dell'Unione europea su proposta dell'esecutivo comunitario, è la conferma di quanto da tempo sostiene la Copagri di Puglia: per combattere la malattia che uccide gli ulivi pugliesi è ora di passare dalle parole ai fatti" ha detto ieri in una nota il presidente regionale della Confederazione dei produttori agricoli Tommaso Battista.

"Notevoli sono i danni per i proprietari dei fondi rustici che vedono ridursi di due terzi il valore dei propri terreni rispetto alle valutazioni pre-Xylella - sottolinea il presidente della Copagri Puglia, che aggiunge -. Lo spostamento dell'area cuscinetto comporta l'allargamento della zona infetta e questo significa che, se l'Osservatorio fitosanitario individua una pianta certificata infetta in questa prima zona, il proprietario del fondo rustico deve abbattere la pianta infetta e tutte le altre comprese nel raggio di 100 metri”.

Inoltre Battista, con riferimento alla zona cuscinetto e alla fascia Nord della zona infetta, dove si applicano le misure di contenimento, sottolinea: “E se poi vuole procedere al reimpianto di nuovi alberi non può farlo, perché le provvidenze previste dalla misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020, oltre a una consistenza finanziaria ridotta rispetto alle reali esigenze, sono rivolte solo all'area infetta".

Battista inoltre lamenta: "il divieto di spostamento delle piante causa il blocco completo dell'economia vivaistica, con una conseguente perdita di posti di lavoro". E chiede l’intervento del governo con “un decreto straordinario volto a riconoscere i “danni reali agli agricoltori”.