Con la modifica ora in vigore, l’intera area demarcata contiene i territori delle province di Lecce e Brindisi e quelli del comune di Locorotondo (Bari) e di 22 comuni in provincia di Taranto: Avetrana, Carosino, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Taranto e Torricella.
"L'estensione di altri 20 km verso il Nord della Puglia dell'area di quarantena per la Xylella, decisa dal comitato fitosanitario permanente dell'Unione europea su proposta dell'esecutivo comunitario, è la conferma di quanto da tempo sostiene la Copagri di Puglia: per combattere la malattia che uccide gli ulivi pugliesi è ora di passare dalle parole ai fatti" ha detto ieri in una nota il presidente regionale della Confederazione dei produttori agricoli Tommaso Battista.
"Notevoli sono i danni per i proprietari dei fondi rustici che vedono ridursi di due terzi il valore dei propri terreni rispetto alle valutazioni pre-Xylella - sottolinea il presidente della Copagri Puglia, che aggiunge -. Lo spostamento dell'area cuscinetto comporta l'allargamento della zona infetta e questo significa che, se l'Osservatorio fitosanitario individua una pianta certificata infetta in questa prima zona, il proprietario del fondo rustico deve abbattere la pianta infetta e tutte le altre comprese nel raggio di 100 metri”.
Inoltre Battista, con riferimento alla zona cuscinetto e alla fascia Nord della zona infetta, dove si applicano le misure di contenimento, sottolinea: “E se poi vuole procedere al reimpianto di nuovi alberi non può farlo, perché le provvidenze previste dalla misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020, oltre a una consistenza finanziaria ridotta rispetto alle reali esigenze, sono rivolte solo all'area infetta".
Battista inoltre lamenta: "il divieto di spostamento delle piante causa il blocco completo dell'economia vivaistica, con una conseguente perdita di posti di lavoro". E chiede l’intervento del governo con “un decreto straordinario” volto a riconoscere i “danni reali agli agricoltori”.