Il ministero delle Politiche agricole ha preso precisi impegni in risposta alla manifestazione organizzata da Asnacodi, in occasione dell'assemblea annuale, che si è tenuta il 30 maggio 2018 davanti al Mipaaf stesso per chiedere il pagamento di quanto lo Stato deve per le assicurazioni agevolate - 500 milioni di euro - e la semplificazione delle procedure di accesso alle agevolazioni. Lo ha reso noto il presidente dell'Associazione dei consorzi di difesa Albano Agabiti, che ha guidato la delegazione che ha incontrato i dirigenti del Mipaaf.

Rispetto a quanto già diffuso da AgroNotizie sulla scorta di una nota del Mipaaf del 29 maggio scorso, Agabiti ha fatto inoltre sapere - puntualizzando che lo stato di mobilitazione continua - che è stato costituto un tavolo con Mipaaf, Agea  Caa e Consorzi di difesa che entro fine giugno dovrebbe mettere a punto proposte di semplificazione dell’intera materia delle assicurazioni agevolate: a cominciare dal bando a sportello, ovvero sempre aperto, che dovrebbe essere utilizzato già a valere sulla campagna 2018, volto ad evitare il fenomeno delle imprese che non riescono ad assicurarsi nei termini e – al tempo stesso – che premia quelle più previdenti, ove colpite dall’avversità.
Ma le nuove norme, una volta adottate dal ministero, dovranno superare lo scoglio della Conferenza Stato – Regioni.
 

Gli impegni del Mipaaf e di Agea

Per il 2018 l'impegno del Mipaaf è di realizzare un bando a sportello, vale a dire sempre aperto e non a scadenza, con un'istruttoria automatica che consenta, se non ci sono problemi, di presentare contestualmente la domanda di pagamento. Inoltre si lavorerà per la modifica delle norme dei provvedimenti agricoltura 2.0 e decreto 162 nelle parti che riguardano le rese e i parametri.

Nel corso dell'assemblea è intervenuto Mauro Serra Bellini, direttore Sviluppo rurale del Mipaaf, che ha sollecitato l'impegno di tutti ed ha indicato l'opportunità di un coinvolgimento degli organismi pagatori regionali nella modifica delle norme che, ha avvertito, dovrà essere sottoposta alla Conferenza stato regioni di fine luglio.
Ha anche parlato Francesco Martinelli, responsabile organismo pagatore di Agea, che ha assicurato l'impegno dell’ente a farsi carico delle ragioni degli agricoltori confermando che a fine 2018 tutto il dovuto del 2016 e del 2017 sarà pagato.

Il Mipaaf nell’incontro ha confermato gli altri impegni presi e già diffusi: riguardano il completamento - entro la fine del 2018 - dei pagamenti di quanto dovuto per le pratiche del 2015 e del 2016.
Anche per il 2017 l'accordo tra le parti è nel segno delle indicazioni del ministero: risolvere, con un'azione sinergica tra amministrazione, Consorzi e Caa, la questione del caricamento dei dati entro il 10 giugno 2018 ed immediatamente dopo iniziare il pagamento delle domande in regola.
 

La voce dei territori

Intanto AgroNotizie rileva come la manifestazione del 30 maggio abbia sollevato una questione molto sentita nei territori regionali maggiormente interessati alla tematica, da dove si sottolinea l’urgenza di por mano a modifiche che consentano pagamenti immediati in futuro pagamenti puntuali.

Da Venezia, l'assessore all'agricoltura del Veneto Giuseppe Pan sottolinea il pieno appoggio alle richieste dei Consorzi di difesa e aggiunge: "I Consorzi di difesa del Veneto, che contano oltre 15mila aziende associate e assicurano una produzione lorda vendibile di oltre un miliardo di euro, anticipano alle compagnie di assicurazione, per conto degli associati, circa 100 milioni di euro l'anno; con i ritardi contributivi in corso, i consorzi veneti accumulano in media dai 40 ai 50 milioni di euro di pregresso l'anno".

"I maggiori consorzi si trovano con esposizione superiore ai 20 milioni, costretti a ricorrere entro luglio a nuovi finanziamenti da parte delle banche per anticipare a settembre 2018 il premio assicurativo alle compagnie e ottenere la proroga degli affidamenti ancora legati al pregresso", prosegue Pan.

"Se lo Stato non eroga i contributi dovuti i Consorzi di difesa si ritroveranno a chiedere ai soci la corresponsione del saldo anticipato, prima che arrivino i contributi pubblici arretrati.
Ma questa sarebbe una scelta sciagurata per gli agricoltori – conclude Pan - perché determinerebbe il collasso del sistema della gestione del rischio, con una perdita di fiducia degli agricoltori. Infatti, in precedenza analoghe richieste anticipate dei saldi prima del contributo hanno causato una impennata delle morosità e un calo degli assicurati a due cifre, in termini percentuali".

E anche la Regione Emilia Romagna è schierata in appoggio alla richiesta di Asnacodi. E in una nota stampa l’assessore all’Agricoltura Simona Caselli puntualizza: ”Dell’arretrato di mezzo miliardo di euro, circa 100 milioni riguardano la sola Emilia-Romagna”.

Nel Mezzogiorno, dove le polizze agevolate ed i Consorzi di difesa sono meno diffusi, c’è chi alza la voce e ricorda: "L'intero sistema delle assicurazioni agevolate che permettono agli agricoltori di poter usufruire dei contributi per le imprese agricole colpite da avversità atmosferiche è a rischio – dichiara Francesco Schiavone, presidente del Condifesa Foggia, che aggiunge -  solo in provincia di Foggia sono oltre 4 milioni arretrati".