Una boccata d’ossigeno è in arrivo per il comparto agrumicolo siciliano, in crisi produttiva e di mercato, fiaccato da Tristeza virus e prezzi bassi: è stato completato con esito favorevole l’iter che apre agli agrumi di Sicilia il canale di commercializzazione che li condurrà in Cina. Ne ha dato notizia nel pomeriggio di ieri - 18 gennaio 2018 - l’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana con una nota stampa secondo la quale, il 17 gennaio scorso, si è conclusa la visita di una commissione ispettiva della Repubblica popolare cinese, giunta per constatare la qualità fitosanitaria degli agrumi in partenza dall’Isola. L’esito positivo di questa ispezione era condizione necessaria per poter esportare le produzioni siciliane verso il colosso asiatico.
 
All’incontro conclusivo di ieri l’altro hanno preso parte quattro ispettori siciliani e due cinesi, che hanno effettuato una visita presso le aziende di commercializzazione per saggiare le tecniche di trattamento a freddo (cold treatment) e presso le aziende di produzione per verificare che siano rispettose di quelle metodiche di monitoraggio per tutti i parassiti da quarantena che vengono indicate specificatamente nel protocollo italo-cinese. 
 
A differenza del passato, le merci potranno essere trasportate anche per via aerea oltre che via nave. Fattore questo che, oltre a velocizzare i tempi di consegna, che passeranno da un mese all’immediato, garantirà la conservazione delle caratteristiche commerciali del prodotto. Nel caso specifico delle arance infatti accadeva spesso che, trascorso un tempo di trasporto così lungo, si ossidavano gli antociani e si abbassavano le qualità organolettiche.
 
“Ci apriamo ad un mercato immenso e pieno di opportunità con un miliardo e 290 milioni di potenziali consumatori – ha affermato l’assessore per l’Agricoltura della Regione Siciliana, Eduardo Bandiera –. L’idea è quella di partire con un prodotto come gli agrumi, fortemente richiesto, che faccia da traino e da cassa di risonanza per tutti gli altri prodotti della filiera agroalimentare siciliana".

L'assessore Bandiera, inoltre ha ricordato: "Sono inoltre in corso altre due trattative, con il Messico per l’esportazione di produzioni vivaistiche presenti nell’area del siracusano e l’altra con il Canada per l’esportazione del pomodoro”.
 
"Una nuova prospettiva per produzioni di pregio, nei confronti delle quali il Servizio fitosanitario regionale ha avuto un ruolo determinante, grazie alla riconosciuta professionalità dei suoi ispettori – ha sottolineato Vito Sinatra, dirigente del Servizio fitosanitario regionale e di lotta alla contraffazione -. Il Servizio regionale consta di circa 60 ispettori fitosanitari, dieci dei quali appositamente formati ed iscritti in un elenco nazionale presso il ministero delle Politiche agricole e abilitati alla certificazione del cold treatment per l'esportazione degli ortofrutticoli nei diversi paesi terzi".