A conclusione della due giorni di lavori del Comitato fitosanitario permanente europeo, che si è tenuta il 21 ed il 22 settembre scorsi a Bruxelles, è giunta la notizia che non è stato possibile votare la proposta di modifica della decisione Ue 2015/789 sulla Xylella fastidiosa.
Mentre una nuova riunione è stata fissata il 18 e il 19 ottobre, in Puglia c'è delusione per questo che è il terzo rinvio, ma anche speranza perché il prossimo incontro possa essere decisivo e risolutivo.
 
Infatti, nel corso della discussione tenutasi a Bruxelles, si è registrato consenso pressoché unanime da parte di tutte le delegazioni sulle tre modifiche che sono di estremo rilievo per la Puglia: autorizzazione al reimpianto dell'ulivo in area infetta con cultivar resistenti all'infezione, tutela degli alberi monumentali sani nei cento metri da pianta infetta e, infine, la liberalizzazione della movimentazione delle tre varietà di vite immuni alla Xylella: Negroamaro, Primitivo, Cabernet Sauvignon.
 
A far saltare il voto è stato venerdì scorso il disaccordo tra alcuni paesi su nuovi controlli nei vivai e la necessità di verifiche da parte dei servizi giuridici della Commissione europea.
 
Forte la delusione in Puglia da dove il presidente Michele Emiliano e l'assessore regionale all'Agricoltura Leonardo Di Gioia, chiederanno al ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina un'anticipazione degli atti nazionali conseguenti alle modifiche della decisione 2015/789, che già godono del consenso del Comitato fitosanitario, in modo da accelerarne l'entrata in vigore e l'operatività quando perverrà il voto formale da Bruxelles.
 
"La delusione è grande - hanno affermato Michele Emiliano e Leonardo Di Gioia venerdì sera in una nota congiunta - per una notizia che, ancora una volta, priva gli agricoltori e tutto il territorio salentino della possibilità di immaginare un futuro economicamente sostenibile e di restaurare il paesaggio agrario gravemente compromesso dalla Xylella".
 
"Già in occasione del primo rinvio avevamo indirizzato al ministero una nota per segnalare la necessità di giungere con urgenza al voto e di innescare, grazie all'eliminazione del divieto di impianto dell'ulivo in zona infetta, un meccanismo virtuoso di estirpazione delle piante e di riconversione colturale supportata dai finanziamenti del Psr Puglia 2014-2020, misure 5.2 e 4.1, che avrebbe comportato anche una riduzione della pressione di inoculo, cioè la riduzione del rischio di espansione della malattia" continuano Emiliano e Di Gioia.
 
"E' indubbiamente positivo - hanno inoltre segnalato - il fatto che gli Stati membri abbiano raggiunto il consenso sulle modifiche di interesse per il territorio pugliese, ma ciò non basta: occorre arrivare all'adozione della decisione formale per poter attuare in concreto queste previsioni. Nel frattempo non staremo con le mani in mano e già da oggi avvieremo un confronto col ministero per iniziare a preparare gli atti nazionali che sono necessari per rendere operativo il diritto di impianto di ulivi in zona infetta, affinché esso possa divenire realtà appena la decisione europea entrerà in vigore".
 
"Chiederemo inoltre a Roma di far presente alla Commissione europea - hanno infine fatto notare - che qualora le divergenze di vedute tra gli Stati membri sui punti contestati della decisione dovessero protrarsi, sarebbe saggio dividere il testo in due parti, portando così al voto in ottobre gli articoli su cui vi è unanime consenso".