Le perdite più gravi rimangono ovviamente quelle delle vite umane, con nove persone morte tra cui un bimbo di quattro anni, di cui ieri, 13 settembre 2017, si sono celebrati i funerali.
Tra la notte di sabato 9 e domenica 10 settembre sono cadute in poco di due ore oltre 250 millimetri d'acqua, più di tutta quella caduta nella zona negli ultimi otto mesi, e su un terreno reso compatto e impermeabile da una siccità iniziata a primavera.
E se in città il bilancio provvisorio dei danni è di oltre 3,7 miliardi di euro, solo per le infrastrutture pubbliche, anche molte imprese agricole sono state seriamente danneggiate, in un'area compresa tra i comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, i cui sindaci hanno già chiesto lo stato di emergenza al Governo.
I danni alle imprese agricole riguardano fabbricati, locali, strumenti, impianti invasi dall'acqua e dal fango, derrate distrutte in campo e in magazzino, e campi e coltivazioni sommerse.
La Coldiretti regionale ha iniziato a fare le prime valutazioni e ha già inviato alla regione una nota per far attivare nel tempo più breve possibile tutti gli interventi necessari per far ripartire le imprese.
In primo luogo, secondo l'associazione di categoria, sarà necessario valutare quali azioni potranno essere sostenute dagli strumenti di cui dispone la Protezione civile avviando, nello stesso tempo tutte le procedure per poter accedere alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale.
Nella lettera è stato chiesto di attivare il nuovo sistema informatico di segnalazione di Artea che consente alle imprese agricole di dichiarare i danni subiti, in modo da individuare tutta l'area interessata dall'evento calamitoso e di attivare quanto prima la misura 5.2 del Psr per il risarcimento dei danni.
Ora quindi c'è solo da attendere le stime nel mentre che le persone lavorano per ripulire e risistemare quello che è possibile.