Ancora 1,8 miliardi di euro da poter spendere entro il 31 dicembre. E' questa l'ammontare totale di risorse del Psr 2007-2013 ancora in dote inutilizzata per l'Italia. Di questi, 820,2 milioni di euro sono relativi alle Regioni del Centro Nord più Sardegna e Molise, mentre 994,3 milioni sono relativi al Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Per quanto riguarda la quota Feasr, in tutto ci sono 961,9 milioni di euro, suddivisi tra 367,1 milioni per il Centro-Nord e 589,3 per il Sud. Rete rurale nazionale ha infatti pubblicato un report sull'avanzamento di spesa dei Psr 2007-2013 al 31 ottobre 2015.

Focalizzando l'attenzione sull'area del Centro Nord, che presenta un rischio di disimpegno automatico del 7,98%, la regione più efficiente è il Veneto, con soli 5,7 milioni di euro ancora da spendere, di cui 2,6 di Feasr, per un rischio di disimpegno dello 0,55%. Segue al secondo posto la provincia autonoma di Bolzano, con 9,3 milioni di euro inutilizzati, di cui 4,2 di quota Feasr, e un rischio di disimpegno del 2,84%. Sul podio delle regioni più efficienti c'è la Lombardia, con 33,5 milioni di euro ancora in dote, di cui 15,4 di fondi Feasr, per un rischio del 3,27%.

Fuori dal podio la provincia autonoma di Trento, con 11,2 milioni di euro di fondi inutilizzati, di cui 4,3 di quota Feasr, dati a cui è connesso un rischio di disimpegno automatico del 4,04%. Poco sotto c'è l'Emilia Romagna, con 51 milioni di euro ancora da spendere, con 23,2 milioni di quota Feasr impiegabile, e una percentuale di rischio di disimpegno del 4,41%. Scendendo di un posto troviamo il Piemonte, che ha ancora in cassa oltre 50 milioni di euro, di cui 23 di fondi Feasr, per un rischio di disimpegno del 5,21%.

La Toscana presenta invece una percentuale di rischio di disimpegno del 5,84%, con 50,8 milioni di euro ancora bloccati, di cui 22,6 sono fondi Feasr. Più giù troviamo la Liguria, con “solo” 22,2 milioni di euro ancora inutilizzati e 8,7 di Feasr, ma con un rischio di disimpegno automatico più elevato al 7,66%. Passando invece alle regioni meno virtuose del Centro-Nord, con una percentuale di rischio di disimpegno automatico superiore al 10%, troviamo innanzitutto l'Umbria, che, potendo spendere ancora 81,3 milioni di euro, di cui 36,5 di quota Feasr, presenta un rischio del 10,35%.

Leggermente più elevato il rischio per il Friuli Venezia Giulia, con un 10,79% che equivale a 28,6 milioni di euro di fondi Psr ancora in cassa, di cui 12,9 relativi al Feasr. Situazione un po' più complicata per il Lazio, che dispone ancora di 77,9 milioni di euro in cassa, di cui 35,1 di fondi Feasr, per un rischio di disimpegno dell'11,13%.

C'è poi la regione Marche, con un rischio di disimpegno del 13,25%, con 27,3 milioni di euro di cui 12,3 di Feasr in dote, mentre si deve scendere al 13,96% di rischio di disimpegno per trovare la Valle d'Aosta, che ha ancora in casa 17,2 milioni di euro di fondi Psr, di cui 7,8 di quota Feasr. La maglia nera del Centro-Nord si conferma l'Abruzzo, con 68,6 milioni di euro inutilizzati, di cui 30,9 relativa alla parte di Feasr. Dati che mantengono elevato il rischio di disimpegno automatico, con una percentuale del 16,09%.   

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