Con Expo l’Italia ha voluto contribuire a dare un nuovo slancio alla costruzione di un global food policy, in grado di assicurare l’obiettivo di azzerare la fame nei prossimi quindici anni, di promuovere un’alimentazione più sana e di sviluppare modelli sostenibili sotto il profilo ambientale, economico e sociale. Con la Carta di Milano abbiamo chiamato a impegni precisi non solo le Istituzioni, ma le imprese, le associazioni e i cittadini, aumentando la consapevolezza sul tema del diritto al cibo. Non parliamo di un argomento da addetti ai lavori, ma di una questione geopolitica cruciale. Con l’evento di Milano stiamo dando vita a una piazza globale di confronto di idee, soluzioni, tecnologie innovative che possano essere utili a raggiungere l’obiettivo comune: garantire cibo sano, sicuro e sufficiente a una popolazione mondiale in crescita. Servirà aumentare la produzione, guardando alla sostenibilità e tutelando le risorse naturali. Il dialogo aperto e costruttivo anche sotto il profilo diplomatico che si sta producendo con Expo resterà una delle eredità più importanti che l’Italia lascia con l’Esposizione universale”.

Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina nel suo intervento alla Columbia University, in occasione della conferenza dal titolo ‘Food security, globalization and sustainability: the legacy of Expo 2015’.
Una delle priorità è sostenere i piccoli produttori agricoli, che rappresentano l’80% della produzione di cibo del mondo, ma che sono anche i soggetti a maggior rischio povertà alimentare – ha aggiunto Martina -. Il 75% di coloro che vivono sotto la soglia di povertà popola le aree rurali e circa il 50% è parte di piccole aziende agricole familiari, delle quali poco meno della metà è condotta da donne. Su questi aspetti servono interventi costanti e coordinati, perché anche e soprattutto da qui passa il futuro alimentare del pianeta”.

Abbiamo davanti sfide importanti, a partire dalla riduzione degli sprechi alimentari che oggi hanno numeri inaccettabili: 1,3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato, pari a un terzo della produzione mondiale. I nuovi Obiettivi del Millennio che da domani verranno discussi alle Nazioni Unite – ha concluso il ministro - rappresentano un momento di svolta, che dovrà essere accompagnato dallo sviluppo di politiche adeguate, ambiziose e concrete. L’Italia è pronta a dare il suo contributo, dando continuità al grande lavoro del semestre di Expo”.
 

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