Cibo, la sfida globale” è il nuovo libro di Paolo De Castro, presentato ieri a Bologna presso la sede di Nomisma, insieme a Romano Prodi. Un incontro per parlare del grande tema del cibo e della food security, una sfida enorme in prospettiva futura, considerando la grande crescita della popolazione mondiale ma, come ha ricordato ll'inizio l'autore, non solo.

Forse non c'è neppure la consapevolezza della gravità del problema – ha esordito nel dibattito De Castro – tutto nasce dal cambiamento delle diete alimentari, più decisiva rispetto alla crescita del livello di popolazione. E' una legge naturale: quando le persone si arricchiscono, modificano la loro dieta, introducendo carne e latte. Ed è quello che successo, specialmente nei paesi di recente sviluppo, come Cina e India. Prendiamo un esempio lampante: se i cinesi arrivassero al nostro livello di consumo di carne, servirebbe tre pianeti per sfamarli tutti”.

Il trend della produttività dei terreni per oltre vent'anni è cresciuto ogni anno del 2,5%-3% – ha poi sottolineato Prodi – Da qualche anno è dell'0,6-1%. Quello che si poteva fare con la meccanica agraria è già stato fatto, così come per i fertilizzanti. Occorrerebbe investire maggiormente nella ricerca agricola, sia a livello privato che a livello universitario, ma invece stiamo andando nella direzione opposta, riducendo le risorse alla ricerca. Detto questo, però ci sono alcuni problemi da risolvere. Innanzitutto abbiamo utilizzato terra fertile per produrre energia rinnovabile, un vero delitto. Così come lo è lo spreco di cibo, in quanto un quarto del cibo disponibile lo buttiamo. Nel Nord del mondo sprechiamo tantissimo, mentre nel Sud del Mondo non ci sono le strutture logistiche per evitare questo problema”.

Non è solo un problema di redistribuzione – ha poi continuato De Castro – Il tasso di crescita della domanda è ormai superiore al tasso di crescita dell'offerta alimentare. E' per questo che il problema della food security sta diventando fondamentale. Paesi come Cina, India e Sud Corea hanno già messo in pratica da anni il Land Grabbing, ovvero la ricerca di terra a basso costo fuori dai propri confini per poter far fronte all'aumento e al cambiamento della domanda alimentare della propria popolazione. Il nostro Expo affronta la sfida del secolo, ed è un'occasione unica per poter discutere e trovare soluzioni per questo tema”.

Infine, un monito di allarme da parte di Prodi. “Per poter affrontare la questione dobbiamo inoltre dire stop al consumo di suolo. Mai più rubare un metro di terra all'agricoltura, i terreni fertili li dobbiamo custodire”.
 

Un momento dell'incontro
© Paolo De Castro - Facebook