"Manca la consapevolezza del consumatore rispetto al made in Italy" lo ha sottolineato il docente di marketing Roberto Della Casa durante il convegno promosso da Image Line dal titolo "Made in Italy: rintracciabile, sostenibile, sicuro. Ma il consumatore lo sa?", nell'ambito della recente edizione di Macfrut, Cesena Fiera. "Solo il 56% degli italiani sa cosa sono le sigle Dop (denominazione origine protetta) e le Igp (indicazione geografica protetta). Una scarsa attenzione confermata anche nei consumi di spesa. Gli effetti del reddito sulla spesa incidono paradossalmente poco, in tempo di crisi, se si considera che a fronte di un calo di acquisto di prodotti a lunga durata negli ultimi dodici mesi, vedi elettrodomestici, il calo di acquisti nel settore agroalimentare è stato praticamente lo stesso: un 12% per la spesa di tecnologia a fronte di un 11,5% dei prodotti dell’ortofrutta. Vale a dire che l’attenzione alla salute vale meno di un telefonino".
Vari i temi affrontati durante la tavola rotonda, dove esperti del settore, tecnici, imprenditori agricoli si sono confrontati sulle opportunità per il comparto ortofrutta a partire da un dato confortante, riportato da Ivano Valmori, Ceo di Image Line: "secondo l’Efsa (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) l’Italia presenta solo uno 0,3% di irregolarità rispetto all’1,5% della media europea rispetto al controllo dei residui dei prodotti fitosanitari".

Nel nostro Paese è in vigore il PAN (Piano d'Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari): contiene una serie di adempimenti a carico degli operatori professionali del settore agricolo. Nel piano, ben 7 volte è menzionato il consumatore: occorre tutelarlo, studiare indicatori di rischio appositi per una maggiore sicurezza delle produzioni, avviare azioni di formazione e sensibilizzazione. Floriano Mazzini e Tiziano Galassi (servizio fitosanitario della regione Emilia-Romagna), hanno esaminato le azioni avviate o in corso di implementazione per favorire l'adozione del piano e la diffusione di metodi ecocompatibili per la difesa delle colture.
I tecnici di strutture come Sa Marigosa, Consorzio agrario di Ferrara e Zuegg hanno testimoniato come il rispetto degli adempimenti previsti dalle recenti normative - che hanno introdotto l'obbligo di tecniche di produzione a basso impatto ambientale - sia una leva importante per condividere con il consumatore il proprio impegno per un'agricoltura più sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale, economica. Varie strutture hanno infatti già implementato appositi software on line per gestire il quaderno di campagna che consentono di generare un QR-Code applicabile alle confezioni di ortofrutta, al fine di trasferire a valle nella filiera, in maniera trasparente, la storia del prodotto: dal territorio di produzione, fino ai valori nutrizionali.

On line è disponibile il video integrale della tavola rotonda.


Di seguito puoi sfogliare le relazioni [sono riportati alcuni approfondimenti tratti da "La comunicazione web nel biologico" - Credits: www.mentine.net, www.baulevolante.itwww.pastamadre.net]