"Abbiamo voluto mettere al centro dell’assemblea Fedagri il tema della legalità nell’agroalimentare perché riteniamo non basti l’azione delle istituzioni e delle forze dell’ordine a contrastare fenomeni come la concorrenza sleale, il lavoro nero e la contraffazione. Occorre che ognuno di noi capisca che per ridurre gli spazi della criminalità organizzata serve una costante e capillare azione di denuncia".
È quanto ha spiegato il presidente di Fedagri, Giorgio Mercuri, introducendo i lavori del Focus “A tavola con la legalità”, che ha visto la partecipazione tra gli altri di Michele Prestipino Giarritta, procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Roma; Maurizio Gardini, presidente di ConfCooperative e Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole.

"Quello che vogliamo è semplice: che questo torni ad essere un Paese normale. Un Paese dove si fa economia" ha dichiarato Gardini.
Il quadro d’insieme della situazione, delineato dal procuratore Prestipino Giarrita, è piuttosto allarmante, con una circolazione in Italia di denaro “da riciclare” pari al 10% del Pil. Il doppio degli altri Paesi europei. "Continuare a parlare di “infiltrazioni’ mafiose – ha dichiarato Giarrittaè a dir poco riduttivo. La malavita è estremamente strutturata in tutto il paese e all’estero", sottolineando come il più grande vantaggio delle organizzazioni criminali sia la disponibilità di capitali liquidi impensabili per chiunque segua le regole.

Lo Stato, comunque, non rimane affatto con le mani in mano. Come testimoniato dal colonnello Maurizio Delli Santi, comandante dei Carabinieri delle Politiche agricole, che ha ricordato come dal 2012 al 2013 il sequestro di etichette irregolari sia passato dalle 600 mila unità agli oltre 3 milioni, e spiegato che sono in atto attività di coordinamento e collaborazione tra le diverse forze dell’ordine dei paesi europei volte alla sensibilizzazione e alla lotta contro gli illeciti.




Il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina 

"Difficile accesso al credito, burocrazia e ostacoli amministrativi; la carenza delle istituzioni in generale, aprono la strada all’illegalità e ne favoriscono la diffusione" ha commentato il ministro Martina, spiegando che l’iniziativa di #campolibero rappresenta uno sforzo diretto a combattere questi problemi.
"I 18 punti enucleati sono orientati tutti alla semplificazione e al recupero di un sano rapporto tra pubblica amministrazione e impresa. Ridurre la burocrazia deve divenire realtà. Il 30 aprile chiuderemo la consultazione e decideremo come agire", ha proseguito il ministro, auspicando una celere realizzazione del registro unico dei controlli e sottolineando come la lotta alle agromafie sia fondamentale, ma che non possa non passare attraverso una fase di attento studio mirato alla comprensione dell’estensione e delle dinamiche del fenomeno.