Si è tenuta a Roma l’assemblea nazionale dell’Alleanza delle cooperative italiane, l’organizzazione che coordina Agci, Confcooperative e Legacoop e che con le sue 43.000 imprese associate rappresenta in termini di occupazione, fatturato e soci oltre il 90% del mondo cooperativo italiano; una realtà che per circa l’8% sul Pil nazionale e che nell’ultimo quinquennio è riuscita ad aumentare il numero degli occupati in ugual misura.

Il più prestigioso riconoscimento all’operato e alle potenzialità del mondo della cooperazione è arrivato da un telegramma del presidente Giorgio Napolitano: “Il mondo cooperativo è chiamato in prima linea a dare il suo peculiare contributo per affrontare le difficili sfide che attendono tutto il sistema Paese. Tra queste, soprattutto, la lotta alla disoccupazione sia dei giovani sia di chi ha subito, in età adulta, una forzata e prematura uscita dal mondo del lavoro”.
Entrando nello specifico dell’assemblea, Napolitano l’ha definita “un importante passaggio nel processo di costruzione di una rappresentanza unitaria del movimento cooperativo e un’occasione di riflessione e di confronto per riaffermare i principi costituzionali su cui si fonda la sua lunga esperienza: solidarietà, diritto al lavoro, centralità della persona e rispetto della sua dignità, partecipazione attiva e responsabile alla vita dell’impresa”.

Sulla stessa linea anche il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo. “Voi siete una parte fondamentale del tessuto economico nazionale - ha dichiarato De Girolamo, reduce dal Consiglio dei ministri - avete un ruolo di primo piano e potete offrire un contributo davvero prezioso per il rilancio di tutto il Paese. Le sfide che dobbiamo affrontare sono tante e complesse ed è per questo che il dialogo e la collaborazione devono essere le premesse essenziali per costruire un solido percorso di ripresa”.
 
Momento focale dell’assise è stato l’intervento del presidente dell’Alleanza, Giuliano Poletti, che ha rimarcato le priorità che la sua associazione ha identificato per il Paese. Tra queste, le principali sono riavviare lo sviluppo dell’economia reale e del lavoro; salvaguardare la coesione nazionale e sviluppare l’equità sociale; migliorare il governo della spesa pubblica eliminando i tagli lineari sostituendoli con interventi calibrati e mirati; ridurre drasticamente la burocrazia; ripristinare la credibilità delle istituzioni e, infine, riformarne gli assetti nell’ottica di uno snellimento delle procedure decisionali.

Per dare corso a queste priorità Poletti ha indicato la necessità di fondare il futuro su un modello di sviluppo nuovo, “più equo, più stabile e più giusto, dove persone e comunità siano protagoniste”. In pratica un modello cooperativo.
Poletti ha anche sottolineato alcuni aspetti particolarmente problematici da affrontare al più presto a partire dalla questione “nodale” del credito, chiarendo che tutti i settori della cooperazione sono pesantemente colpiti dalla sua pesante contrazione e che il recente potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia è “una misura positiva” ma senz’altro migliorabile, cominciando con il renderne possibile l’accesso anche ai settori della pesca e della trasformazione dei prodotti agricoli.
Poletti si è anche soffermato sulla crisi del settore edile che sta subendo una riduzione pari al 50% dei volumi pre-crisi e che necessita di soluzioni urgenti e diffuse, concludendo poi con un appello alla politica per riprendere gli investimenti in infrastrutture, aprire il mercato dei servizi pubblici locali e valorizzare maggiormente l’agroalimentare.

Sul tema dell’agroalimentare il ministro De Girolamo ha risposto con chiarezza. “Dall’inizio del mio mandato, ho dato ascolto alle grandi difficoltà che attraversano il comparto primario – ha detto - e sto lavorando per dare risposte concrete. La sospensione dell’Imu agricola è stato un primo segnale significativo, che testimonia l’attenzione che il Governo assegna all’agricoltura e all’agroalimentare italiani. In meno di due mesi, i provvedimenti per il settore sono stati diversi, come quelli relativi alle accise sul gasolio, all’omologazione delle macchine agricole. Un riferimento particolare lo merita il disegno di legge sul contenimento del consumo del suolo che ha come obiettivo – ha spiegato De Girolamo – preservare il nostro territorio, senza però penalizzare l’edilizia a cui si affida una funzione di riqualificazione”.

Il ministro, che ha parlato anche di alcuni ‘aggiustamenti’ da apportare all’art. 62,  ha proseguito anticipando ai presenti il varo della legge delega per modernizzare e razionalizzare il settore agroalimentare, attesa da anni, e assicurando che rimane sua intenzione proseguire sulla strada intrapresa per rendere tutto il sistema agroalimentare più riconosciuto nella sua effettiva centralità. “Non possiamo accettare che i nostri imprenditori siano sottoposti a una pressione fiscale eccessiva e a un esagerato carico burocratico - ha concluso il ministro -. Dobbiamo intervenire in questa direzione. Il rinvio dell’aumento dell’Iva è un passo in avanti, ma l’aumento va scongiurato definitivamente”.