Entro giugno arriveranno le concessioni relative al secondo avviso per ulteriori 10 milioni di euro - continua Rabboni-, mentre a settembre si chiuderanno i termini per usufruire di altri 10 milioni di euro. Come per tutti i bandi del Psr anche in questi casi le risorse vengono materialmente saldate dietro presentazione di fattura. In alternativa però l’azienda può chiedere subito un anticipo del 50%. Tengo a sottolineare che fino ad ora tutte le domande sul Psr sono state accolte. Tutto questo dimostra che il meccanismo sta funzionando”.
L'assessore Rabboni sottolinea:“Mi fa piacere che Coldiretti riconosca il lavoro puntuale e tempestivo fatto dalla Regione per quanto riguarda il rilevamento dei danni e lo stanziamento dei fondi, voglio però ricordare che quella che viene chiamata burocrazia è uno strumento fondamentale per garantire, nell’erogazione del denaro pubblico, correttezza, equità e trasparenza. C’è stata una fase iniziale durante la quale gli agricoltori non hanno ricevuto soldi perché dovevano documentare in modo rigoroso la spesa necessaria alla ricostruzione o al ripristino dei danni. Ma ora quella fase è finita. Chi ha presentato le perizie può senza indugi aprire i cantieri o, a seconda dei casi, incassare gli indennizzi".
Che la “macchina” stia girando lo confermano anche altri dati. Ad esempio i 200 alloggi temporanei costruiti per permettere agli agricoltori di rimanere in azienda vicino alla propria terra e al proprio bestiame, "ma anche – sottolinea Rabboni - l’importante lavoro fatto per riparare le idrovore, le arginature e le altre opere di bonifica danneggiate, così da garantire la sicurezza idraulica in campagna: oltre 89 gli interventi realizzati per 22 milioni di euro”.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Regione Emilia-Romagna