La Regione Emilia-Romagna esprime la sua contrarietà alla nomina di un commissario ad acta per il progetto di riconversione produttiva dell’ex zuccherificio di Finale Emilia di proprietà della Coprob.
 

Regione, Provincia di Modena e Comune infatti hanno già da tempo concluso tutte le attività di propria competenza, raggiungendo già nel novembre del 2007 l’accordo che prevede la realizzazione di una centrale elettrica alimentata da biomasse a filiera corta e rilasciando tutte le relative, necessarie autorizzazioni nel luglio del 2009.

Non vedo la ragione, né l’utilità di nominare un commissario” -  ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni dopo che ieri, mercoledì 17 ottobre, a Roma il Comitato interministeriale per il settore bieticolo-saccarifero, ha deciso di procedere alla nomina di un commissario ad acta per quattro progetti di riconversione produttiva di ex zuccherifici, tra cui appunto quello di Finale Emilia.


Per quanto riguarda l’ex zuccherificio di Finale Emilia, l’attuale fase di stallo ha aggiunto Rabboni che aveva già anticipato per lettera al Comitato il suo dissenso - non è dovuta a inerzia o silenzio delle amministrazioni pubbliche che hanno fatto quello che dovevano, bensì a inattività dell’impresa titolare della riconversione e, forse, alle incertezze sul livello dei prezzi della materia prima con cui alimentare l’impianto”. “Il Comune di Finale Emilia è peraltro tra quelli più colpiti dal terremoto e dunque vi è una ragione in più per evitare di attivare procedure che potrebbero impegnare le amministrazioni senza la concreta prospettiva di ottenere risultati positivi - ha concluso Rabboni, rivolgendo un invito al Comitato interministeriale a soprassedere al commissariamento e a convocare le parti per favorire un accordo tra agricoltori e gruppo industriale sul prezzo delle forniture di biomassa.