"Dagli anni '70 lo strumento dei diritti d’impianto vitivinicoli ha permesso di assicurare all'Ue un equilibrio fra l'offerta e la domanda e riteniamo che l’eventuale soppressione di tale regime avrebbe conseguenze drammatiche sia sugli assetti produttivi che sull’ambiente: per tali ragioni appoggiamo con decisione l’iniziativa dei principali Paesi produttori volta ad opporsi ad una liberalizzazione". 

Così si è espresso Paolo Bruni presidente della Cogeca in occasione del discorso di apertura del ricevimento con degustazione di vini organizzato dal Copa-Cogeca a Bruxelles, al quale sono stati invitati i ministri dell’Agricoltura dei 27 Stati membri.

L’evento, che ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura europea il polacco Marek Sawicki e del ministro italiano alle Politiche agricole Francesco Saverio Romano, era incentrato sull'importanza di mantenere i diritti di impianto nell’Ue dopo il 2015 per tutti i tipi di vino.

"Desidero ringraziare in particolar modo il ministro Romano che, partecipando al nostro evento, ha testimoniato una grande sensibilità su tale problematica e mi auspico che il fronte comune dei principali Stati membri, del Parlamento europeo e dei produttori e delle cooperative agricole europee induca la Commissione ad avanzare nei prossimi mesi una proposta legislativa volta a modificare la decisione assunta nel 2008 e che prevede una soppressione dei diritti d’impianto al più tardi entro il 2018", ha concluso Bruni.

Il ministro Romano prendendo la parola  ha dichiarato di condividere pienamente l’iniziativa del Copa Cogeca e di impegnarsi  nel dibattito presso le istituzioni comunitarie per mantenere i diritti di impianto nella Ue dopo il 2015 per tutti i tipi di vino.