In base alle ultime elaborazioni del Cno, Consorzio olivicolo nazionale, in Italia ci sono 350mila olivicoltori specializzati che gestiscono l'84% dell'intera superficie olivicola italiana e dispongono di una estensione media di 2,5 ettari, meno della metà rispetto all'azienda olivicola spagnola; ma i nostri olivicoltori stanno registrando da alcuni anni un tasso di crescita dimensionale superiore. La dimensione media dell'azienda olivicola è aumentata del 17% in Italia, contro il 14% in Spagna e, tra gli anni novanta ed il decennio successivo, il numero di piante è cresciuto del 23% nel nostro Paese, a fronte di un incremento del 12% a livello europeo e del 20% in Spagna. Oggi, in Italia cui sono oltre 200 milioni di alberi di olivi (sono 682 milioni nella Ue).
Nell'intera Europa a 27 Paesi membri, i produttori di olio di oliva specializzati sono 882mila e danno occupazione ad 1.642.600 unità, tra famigliari e lavoratori esterni; l'industria di trasformazione europea di oli e grassi assorbe 65mila occupati e, nel complesso, genera un volume di affari di 50 miliardi di euro (dati Eurostat).
"Il nostro Centro studi - ha dichiarato il presidente del Cno Gennaro Sicolo, durante la tavola rotonda sulla tracciabilità, sulla sicurezza alimentare e sulla situazione economica del settore dell'olio di oliva in Italia - ha elaborato le ultime statistiche disponibili, dalle quali emerge che il settore si sta trasformando, con un chiaro ed inarrestabile orientamento al mercato, una più spinta concentrazione produttiva e una ancora soddisfacente propensione degli imprenditori olivicoli professionali ad investire. Tutto ciò, nonostante le difficoltà economiche manifestatesi degli ultimi anni".
"Il sistema delle organizzazioni di prodotto e l'intera filiera perderebbero una straordinaria occasione ove non cogliessero tali segnali inequivocabili, ha detto Sicolo. Devono assecondare la voglia delle imprese di misurarsi sempre più con la concorrenza e soddisfare una domanda in profonda evoluzione, con preferenze ed orientamenti di consumo eterogenei ed alla continua ricerca della qualità, della innovazione e del servizio".
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