Il bandolo della matassa che si dipana e racconta la storia della Cantina Medici lo troviamo tra le dita di Remigio, il capostipite, che con l'intento di valorizzare vigneti e produzioni di famiglia, diede vita ad una cantina.

Siamo alla fine dell'Ottocento e dai vigneti fra la via Emilia e i primi rilievi della valle dell'Enza, si ottiene prevalentemente Lambrusco d'eccellenza cui si affiancano altri vini di qualità.

Sarà il figlio Ermete, consolidando quanto ricevuto in eredità, a plasmare l'azienda che oggi, con i figli  Valter e Giorgio, è proprietaria di 60 ettari di appezzamenti distribuiti tra le aree a più alta vocazione vitivinicola della regione Emilia-Romagna.

Il legame che di generazione in generazione è diventato sempre più stretto tra il territorio, i singoli vigneti ed i vini prodotti, affiancato alla rigida selezione delle uve che a costo di una resa per ettaro inferiore anche di 30-40 punti percentuali rispetto al disciplinare delle Doc, garantisce una qualità mai raggiunta prima ed una viticultura rispettosa della natura e dell’ambiente, nel tempo hanno costituito i plus in grado di fare la differenza e valorizzare al massimo le produzioni di casa Medici.

Vicino, vicinissimo alla filosofia aziendale, il protocollo Magis ha inevitabilmente intrecciato la propria strada con quella dell'azienda che, con 20 ettari, ha da subito, ovvero dal 2009, abbracciato le linee di Magis.
Si avvicina” spiega Giorgio Medici, “a quella che è sempre stata la nostra filosofia aziendale: perseguire, per garantirla al cliente, una sempre maggiore sicurezza alimentare e qualità nelle produzioni”.

Tra i punti di forza di Magis, come spiega Angelo Chezzi, tecnico di vigna che da 19 anni segue l'azienda, l'unione di più partner di comprovata esperienza.

E' da tale sinergia” afferma, “che si concretizza la possibilità del raggiungimento degli scopi. Purtroppo” fa notare, “a nostro avviso, l'impiego soprattutto per quanto riguarda le concimazioni, di mezzi meccanici ad elevato costo, limita la ripetibilità del progetto. Quando, in futuro, verrà a mancare l'appoggio dei partner attualmente coinvolti in Magis, sarà difficile disporre di tali attrezzature molto costose”.

Rappresenta, infatti, un importante vantaggio la possibilità, ad esempio, di impostare una concimazione guidata, anche a livello satellitare, sulla base dei rilevamenti effettuati dall'Università di Milano, partner di progetto” spiega Chezzi, “così da ottenere una precisa e mirata lettura della chioma con conseguente stesura di mappe specifiche per il vigneto”.

 

La famiglia Medici

 

Buttando uno sguardo alle produzioni, poi” prosegue l'esperto, “grazie a Magis, stiamo osservando un miglioramento in termini sia qualitativi che di sicurezza alimentare, imputabili al più basso impatto ambientale. Ciò, associato all'elevata affinità di Magis con i disciplinari di lotta integrata dettati dalla Regione Emilia Romagna che da tempo seguiamo” spiega, “ci consente di ridurre ancora di più il numero degli interventi in vigna con fitofarmaci. Ne sono un'evidenza i dati ottenuti dal confronto vitigno Magis con vitigno aziendale standard che si concretizzano, sostanzialmente, in una riduzione ancora più spinta dell'impatto ambientale”.

L'andamento stagionale abbastanza favorevole dell'annata in corso, come spiega Chezzi, priva di particolari problematiche a livello fitosanitario, ha già permesso all'azienda di effettuare nel vigneto Magis un trattamento in meno rispetto allo standard.

Per quanto riguarda, infine, l'aspetto economico e commerciale, “a fronte di un impegno economico sicuramente non trascurabile” spiega l'esperto, “riteniamo che nel momento in cui, anche il mercato sarà sufficientemente pronto a riconoscere gli sforzi fatti per consegnare al consumatore un prodotto di elevata qualità che racchiuda in sé la garanzia della sicurezza alimentare e l'attenzione all'ambiente, si concretizzeranno anche i riconoscimenti economici per il nostro prodotto e per i nostri sforzi in cui, a prescindere, crediamo molto”.

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