Quasi un migliaio di coltivatori italiani di tabacco hanno chiesto la sottoscrizione da parte delle manifatture degli impegni all'acquisto in Italia, che garantiscano un mercato certo e duraturo

Lo rende noto la Coldiretti informando che la mobilitazione, promossa dalla confederazione e dall'Ont, Organizzazione nazionale tabacco, svoltasi davanti alla sede del ministero dell'Agricoltura, in occasione degli incontri bilaterali tra i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico e del ministero delle Politiche agricole e le singole manifatture, ha interessato i tabacchicoltori provenienti da tutte le regioni produttrici (Campania, Veneto, Umbria, Toscana e Lazio). 

"I tabacchicoltori - sottolinea la confederazione - hanno avviato la mobilitazione perché le imprese di prima trasformazione continuano a non rispettare i prezzi contrattuali, in quanto non hanno ancora la certezza della vendita alle manifatture". 

"E' strategico - osserva la Coldiretti - chiudere quanto prima questa negoziazione per stabilizzare i prezzi su livelli remunerativi per gli agricoltori, in quanto, se non ci saranno adeguati impegni all'acquisto del tabacco coltivato in Italia da parte delle manifatture, saranno a rischio in Italia oltre sessantamila posti di lavoro". 

"Ci vuole un'azione sinergica con le istituzioni - ha commentato Gennaro Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti e presidente di Ont - per convincere le manifatture internazionali a continuare ad acquistare il prodotto in Italia e garantire la sopravvivenza del settore".