Il ministro per la Salute Livia Turco in occasione di “Guadagnare salute” ha firmato l'appello di Slow Food e Coldiretti per ll'applicazione dell'obbligo di indicare nelle etichette l'origine degli alimenti, come previsto dalla legge 204 del 3 agosto 2004. Lo rende noto Coldiretti che ha raccolto 1 milione di firme per l'approvazione della legge per impedire di “spacciare” come made in Italy i prosciutti di maiali allevati in Olanda e Danimarca o i miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine. Il consenso del Ministro Turco, con quello del sindaco Sergio Chiamparino, rafforza - sottolinea Coldiretti - l’impegno a non cancellare le norme della legge nazionale e a promuovere una legislazione comunitaria per la trasparenza negli scambi. Una necessità dopo che l'approccio negoziale debole del ministro per le Politiche agricole De Castro, nella riforma di mercato dell’ortofrutta, ha determinato un risultato negativo per l'Italia che non ha consentito - prosegue Coldiretti - di arrivare all’obbligo di indicare in etichetta l’origine di frutta e verdura freschi utilizzati nei prodotti trasformati come aveva richiesto il Parlamento europeo. L’attuale legislazione consente - conclude la Coldiretti - di fregiarsi dell'etichetta made in Italy al succo di arancia brasiliano imbottigliato in Italia e alla macedonia in scatola di ananas e acini di uva extracomunitaria, prugne bulgare e pere, secondo le conclusioni a cui è giunto recentemente il tribunale del riesame di Ravenna.