Non soltanto per il fascino di questi luoghi, dove la natura regna ancora sovrana e culla il sonno degli ospiti che soggiornano nelle due eleganti residenze agrituristiche presenti in azienda. E non è nemmeno per via dell'originale mix di produzioni agricole e zootecniche: a "La Cerreta" si spazia infatti dalle vacche da latte all'allevamento degli struzzi con un piccolo contorno di Angus australiana, e dalle produzioni cerealicole e foraggere tipiche di un'azienda zootecnica fino all'olio di oliva (biologico) e alle agroenergie (biogas e fotovoltaico).
Alla guida de "La Cerreta" oggi c'è Paola Butali. A fondarla è stato il padre, Benito Butali
"Mi sono laureata in storia dell'arte - premette infatti Paola - e fin dai tempi dell'università mi piace seguire l'arte contemporanea. Ecco perché qui a La Cerreta ho pensato di ospitare una serie di opere d'arte legate all'agricoltura, realizzate direttamente qui in azienda da artisti che conosco personalmente e che stimo".
"Cuore", il murales di Bue 25-30 dipinto sul portone di accesso alla stalla
All'ingresso della tenuta l'occhio del visitatore viene immediatamente catturato dai colorati murales dipinti sul biodigestore, su una delle trincee di cemento e sul portone della stalla. Opere di un writer, Bue 25-30, che si è ispirato alle vacche e agli struzzi de "La Cerreta". Ma è nei pressi della villa e dell'oliveto dominanti dall'alto i terreni aziendali che si concentrano le installazioni più suggestive. Sono infatti queste ultime a costituire il nerbo di "ArteCerreta", il percorso espositivo all'aperto frequentato, durante la stagione estiva, dai turisti portati qui in trenino.
L'azienda agricola e agrituristica è collocata nelle immediate vicinanze del lago Trasimeno
Particolare di "Pippi", un altro dei murales realizzati da Bue 25-30 a La Cerreta
Ecco, ad esempio, "Sinfonia Cerreta", l'opera visiva e sonora realizzata da Piero Mottola. "È stato qui per un mese - suggerisce Paola - per registrare i suoni della nostra campagna e per realizzare il lavoro". Ed ecco ancora, solo per citare alcune opere, "Habitat" di Giampiero Poggiali Berlinghieri, o "Congiungimento" di Federica Marangoni.
Particolare di "Habitat" di Giampiero Poggiali Berlinghieri
L'esca funziona
Chiariamo subito: il core business dell'azienda sono il latte e le agroenergie. Del resto con 120 Frisone in mungitura che producono mediamente 32 litri di latte al giorno al 3,48% di proteina e al 3,95% di grasso (destinazione Grifolatte) e con un impianto di biogas da 300 kWh alimentato a deiezioni e biomasse, non c'è di che meravigliarsi. Ed è proprio in questi due contesti, vacche e biogas, che operano i direttori tecnici dell'azienda, rispettivamente Alessandro Lanari e Alberto Facco.I due direttori tecnici dell'azienda: da sinistra Alessandro Lanari, responsabile delle produzioni zootecniche e agricole, insieme ad Alberto Facco, responsabile delle produzioni agro-energetiche
Ma anche "ArteCerreta" dà il suo onesto contributo alla causa: "La nostra - spiega infatti Paola - è un'azienda aperta al pubblico sia come agriturismo che come fattoria didattica e come luogo di attrazione per i turisti in vacanza sul lago, che vengono qui per vedere le vacche e le nostre installazioni. La presenza in azienda delle opere d'arte è funzionale a vendere i nostri prodotti, dall'olio extravergine d'oliva a tutti i derivati dell'allevamento dello struzzo". E anche qui la lista è lunga: salame e pâté, paste e liquori all'uovo, borse e scarpe. "In pratica abbiamo scelto l'arte - conclude Paola - per mantenere l'agricoltura". Nobilissima utilità.
"Sinfonia Cerreta", l’opera visiva e sonora realizzata da Piero Mottola dopo un soggiorno a La Cerreta