Queste le parole del presidente della Cia Dino Scanavino in visita al caseificio di Manciano (Gr) insieme alla vicepresidente vicaria Cinzia Pagni ed al presidente della Cia di Grosseto Enrico Rabazzi.
"Siamo in un'azienda che produce una delle tante eccellenze di questo territorio - ha continuato Scanavino - ma che deve far fronte ad un insieme di difficoltà e di ostacoli che ne minacciano la sussistenza, dal prezzo del latte, alla burocrazia, alla grave crisi nella quale versa la nostra pastorizia a causa dei predatori".
"La crisi della pastorizia così come quella in cui versano altri settori dobbiamo sentirla come un problema di tutti. Se perdiamo la nostra pastorizia non perdiamo solo prodotti di eccellenza, ma perdiamo pezzi del nostro paesaggio, presidio del territorio e alla fine anche parte della nostra identità".
"Come Cia intendiamo fare tutto il possibile per buttare le basi affinchè in questi primi mesi del 2017 si possa lavorare sulle criticità del mondo agricolo. Un settore già in ginocchio che deve fare i conti con costi altissimi, una burocrazia opprimente e una concorrenza, spesso sleale, sempre più agguerrita".
"Un anno difficile quello che si è appena concluso anche per la Regione Toscana - conclude il presidente nazionale Cia - il crollo dei prezzi del grano duro e tenero, del latte ovino e bovino e il calo della produzione dell'olio, sono segnali preoccupanti. A questi vanno aggiunti alcuni interventi del Governo che tuttavia a nostro parere non bastano".
"Le parole del nostro presidente - ha commentato il responsabile della Cia Grosseto Rabazzi - e la sua presenza testimoniano la vicinanza della Cia ai nostri agricoltori e l'importanza di questo territorio per tutta l'agricoltura italiana. Sono perfettamente d'accordo sul fatto che la nostra agricoltura possa e debba ripartire dalla Maremma".
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Fonte: Cia Toscana