"E’ positiva la decisione dell’Unione europea di rivolgersi all'Organizzazione mondiale del commercio, Wto, dopo che il Paese di Putin che ha posto un embargo sulle carni di maiale provenienti dall’Unione europea per il sostegno al nuovo corso dell’Ucraina". E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare la mossa dell’Unione europea dopo che le discussioni bilaterali Bruxelles-Mosca non hanno dato risultati.

"La Russia - denuncia la Coldiretti - ha chiuso le frontiere a tutto l'export europeo di maiali, carni di maiale e trasformati in violazione delle regole sugli scambi alla Wto di cui è membro dal 2012 prendendo a pretesto la scoperta a fine gennaio, di casi di peste suina africana in alcuni cinghiali in Lituania e Polonia, in zone di frontiera con la Bielorussia. Gli scambi tra Unione europea e Russia riguardano 3,11 milioni di tonnellate di prodotti".

"Per l’Italia, oltre al danno diretto dovuto alle mancate esportazioni, si sta verificato un danno indiretto perché i maiali tedeschi che normalmente vengono spediti in Russia ora arrivano in Italia, con danni per gli allevatori ma anche per i consumatori, perché carne e derivati del maiale vengono spesso spacciati come made in Italy perché -
conclude la Coldiretti - non è obbligatorio indicare la provenienza in etichetta".