Ovviamente, se il fine non è solo quello di armonizzare i suoli che ospitano le radici delle colture, bensì è quello di contrastare i patogeni, vanno scelti solo i formulati aventi una specifica autorizzazione ministeriale in tal senso, seguendone le modalità prescritte in fase di applicazione.
Di sicuro, il concetto di "Integrated crop management" sta facendo passi da gigante grazie a tali preparati di "confine", capaci cioè di abbracciare molteplici aspetti dei molti che caratterizzano le produzioni agricole.
Fra le possibili soluzioni attuali e future atte a integrare le pratiche agronomiche, nutrizionali ma anche di difesa, si presentano Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii, ascomiceti saprofiti capaci di instaurare sia dei profondi legami con gli apparati radicali delle colture, sia di esercitare un'azione antagonista nei confronti di altri microrganismi presenti nel suolo, in special modo di quelli patogeni.
Prevalentemente isolabili nei suoli ricchi di sostanza organica e in climi fresco-umidi, i due ceppi di Trichoderma si trovano spesso in associazione con piante erbacee e arboree.
Trichoderma asperellum (ICC012) venne isolato da terreni infetti da Sclerotium rolfsii, mentre T. gamsii (ICC 080) è stato isolato alcuni anni dopo in alcuni terreni agricoli della Sardegna. La loro abilità maggiore risiede nel colonizzare il suolo velocemente e di proliferare intorno e nelle vicinanze della superficie delle radici, di cui sono in grado di utilizzarne i nutrienti rilasciati nella rizosfera. Tali interazioni con le radici conferiscono alle piante una maggiore resistenza agli stress in generale, come pure rendono le radici stesse meno attaccabili dai patogeni del suolo.
I preparati a base dei due Trichoderma avanzano infatti anche proprietà biostimolanti, utili in special modo nei semenzai di colture orticole nell'accelerare la crescita delle piantine nelle loro primissime fasi. Ciò è palpabile tramite una maggiore velocità e uniformità di emergenza, come pure da un maggior incremento della massa fresca e secca.
Al fine di ottenere i migliori risultati in campo è sempre bene garantire ai prodotti una sufficiente pre-germinazione, al fine di distribuire i trichoderma quando essi sono già biologicamente attivi. In tal modo si svilupperanno più velocemente le interazioni con gli apparati radicali delle colture, massimizzando i benefici a loro vantaggio. Ciò vale sia in terreni che siano stati oggetto di sterilizzazione, sia di quelli non trattati.
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Fonte: Agronotizie